Strada in salita per la scuola italiana, che ancora presenta forti ritardi sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici e sull’efficientamento energetico, accompagnati da un divario crescente tra le scuole del Nord, quelle del Sud e delle Isole.
È quanto denuncia oggi Legambiente con la XXII edizione di Ecosistema Scuola in cui fa il punto, con dati riferiti al 2021, sullo stato di salute di 5.616 edifici scolastici di 94 capoluoghi di provincia – tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado – frequentati da una popolazione di oltre un milione di studenti.
Mobilità e sicurezza nelle aree antistanti gli edifici scolastici
Riguardo i servizi messi a disposizione degli studenti e delle famiglie c’è ancora tanto da fare, a partire dalla mobilità casa-scuola. Soltanto il 24% degli edifici scolastici nel nostro Paese è raggiungibile tramite servizio di scuolabus, nel caso delle scuole del Centro una su due (50,7%), delle Isole il 16,6% e del Nord appena il 14,8%. Servizio che non viene certo compensato dall’attivazione delle linee scolastiche visto che solo il 10,3% degli edifici scolastici può essere raggiunto con questa modalità.
Se si analizzano i dati legati al pedibus, al bicibus o alla presenza di piste ciclabili nelle aree antistanti le scuole, tutti servizi a beneficio degli studenti per favorire il loro desiderio di indipendenza nel percorso casa-scuola, sono ancora più sconfortanti: solo il 4,7% delle scuole è raggiungibile grazie al servizio di pedibus; lo 0,1% tramite bicibus; il 17,9% in modo autonomo in bicicletta grazie alla presenza di piste ciclabili. Da evidenziare la grande differenza esistente tra le diverse aree del Paese: al Nord troviamo piste ciclabili nelle aree antistanti il 25,3% delle scuole, al Centro il 13,3%, al Sud l’8,1% e nelle Isole il 2,8%. I Comuni che dichiarano di realizzare progettazioni partecipate sulla mobilità con le scuole sono il 47,3%, tuttavia anche in questo caso con notevoli differenze: al Centro ben il 63,6% delle amministrazioni le prevede; al Nord il 56,7%, nelle Isole il 16,7%, al Sud il 12,5%.
Brindisi, Fermo e Imperia le città con tutte le scuole servite da scuolabus; Cesena quella con la maggior presenza di scuole servite da pedibus; Aosta, Mantova, Padova, Reggio Emilia e Vicenza le uniche ad aver sperimentato il bicibus, tuttavia sono Bolzano, Ferrara e Modena quelle con il maggior numero di scuole raggiungibili in bicicletta grazie alle piste ciclabili, mentre Belluno, Brescia, Forlì, Gorizia, Modena, Rovigo e Treviso dispongono di rastrelliere in tutti gli edifici.
La sicurezza nelle aree antistanti le scuole è legata per il 70,3% alla presenza di attraversamenti pedonali, per il 10,5% di transenne parapedonali, per il 9,9% di nonni vigili, per il 5,4% di semafori pedonali. Solo il 18,9% delle scuole è posto in Zone 30, dove la velocità dei veicoli è ridotta, e appena l’8,3% in strade scolastiche, in cui durante gli orari di entrata e uscita degli studenti è proibito il traffico degli autoveicoli, favorendo così gli spostamenti a piedi o in bicicletta.
di VALENTINA ZIN
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