“Ci sono alcune richieste in merito alle procedure di reclutamento, in particolare si chiede di bloccare nuovi concorsi per assumere soltanto..."
Il ministro Valditara risponde ad una richiesta che giorno dopo giorno sta diventando sempre più insistente, bloccare il prossimo concorso e assumere tutti gli idonei ai concorsi passati. Lo stesso Valditara, nell'analizzare tale probabilità prospetta lo scenario che si verrebbe a creare. Infatti addebita a tale scelta un costo elevato che equivale a perdere una parte importante dell'ultima tranche del PNRR. Da questa affermazione nasce un interrogativo: stabilizzare i docenti precari e idonei ai concorsi passati oppure perdere una parte importante dell'ultima tranche del PNRR? Il futuro prossimo ci darà la risposta in merito, anche se ad oggi il "purtroppo" del Ministro non lascia ampi margini all'immaginazione. La speranza è che la politica prenda atto che i precari storici e nel contempo idonei ai concorsi passati possano essere assunti in ruolo. A pagina 110 del programma Lega del 2022 viene riportato a chiare lettere l'indirizzo politico: "SUPERARE PRECARIATO, COPRIRE CARENZA PERSONALE DOCENTE E ATA, ADEGUARE GLI STIPENDI". Ad oggi invece si riesce a coprire a stento i posti lasciati vacanti dai pensionamenti mentre il precariato per come ci ricordano gli esperti in materia ha raggiunto il "record assoluto delle supplenze (ci avviciniamo alle 300mila unità) che stanno coprendo i posti effettivamente necessari." Allora, quale migliore occasione per invertire rotta e dare a chi ne ha diritto il ruolo anche se i costi saranno elevati?
A seguire l'intervento integrale del ministro Valditara : “Ci sono alcune richieste in merito alle procedure di reclutamento, in particolare si chiede di bloccare i nuovi concorsi per assumere soltanto gli idonei dei concorsi passati. Questo purtroppo non è possibile, non è possibile perché nella passata legislatura c’è stato un accordo fra il precedente governo e la Commissione Europea volto a obbligare l’Italia, impegnare l’Italia, ad assumere 70 mila docenti con concorsi PNRR.
Originariamente questo accordo prevedeva l’obbligo di assumere entro il 31 dicembre 2024, una data irrealistica, trattando con la Commissione Europea, abbiamo ottenuto di prolungare questo termine al 31 dicembre 2026. Proprio questa trattativa ci ha consentito lo scorso anno di assumere 40.700 docenti non con i concorsi PNRR e quest’anno 12.800 docenti sempre al di fuori dei concorsi PNRR.
Noi abbiamo chiesto alla Commissione Europea di rendere più flessibile il meccanismo di reclutamento previsto dal PNRR. Mi fa molto piacere che a distanza di alcune settimane rispetto alla nostra richiesta, la Cgil abbia scritto direttamente alla Commissione Europea per rimodulare gli impegni dell’Italia in materie di reclutamento, riconoscendo dunque che questa è la realtà dei fatti.
Che cosa succede se noi dovessimo bloccare i concorsi e non assumere 70 mila docenti con queste nuove procedure volute dall’Europa che metteremo a serio rischio una parte significativa di quei 24 miliardi che costituiscono l’ultima tranche del Pnrr. Voglio aggiungere, peraltro, che proprio noi con il decreto legge 75 del 2023 art.20 comma 2 abbiamo messo ad esaurimento le graduatorie degli idonei del concorso 2020 che altrimenti sarebbero stati fuori dalla scuola, avrebbero dovuto rifare i concorsi. Dunque, l’attenzione verso di loro è massima, l’impegno a modificare regole europee c’è e ovviamente sino a quando queste regole non verranno modificate noi dovremo continuare con la procedura concorsuale”.
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