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Le biblioteche stanno scomparendo fisicamente, come luogo di ritrovo e di apprendimento. Un terzo dei Comuni italiani ne è sprovvisto, cresce il divario tra nord e sud

"La chiusura da ormai ben otto anni della Biblioteca Pasquale Albino di Campobasso mette in risalto una situazione particolarmente delicata in Italia: purtroppo non si..."



La chiusura da ormai ben otto anni della Biblioteca Pasquale Albino di Campobasso mette in risalto una situazione particolarmente delicata in Italia: purtroppo non si tratta di un caso isolato ma anche la Biblioteca Civica di Cosenza è chiusa da quattro anni, mentre Taurianova, sempre in Calabria, ha da poco aperto la nuova biblioteca comunale dopo sette anni di chiusura.


Si tratta di “Luoghi di ritrovo e apprendimento”, così come le ha definite il collettivo inglese The Care Collective nel suo Manifesto della Cura.

Le biblioteche offrono, infatti, la possibilità di poter visionare gratuitamente libri, riviste, cataloghi; permettono l’approfondimento di conoscenze soprattutto a tanti giovani ragazzi che spesso non hanno la possibilità di poter comprare dei libri, utili per accrescere le loro conoscenze, ampliando le loro prospettive.




Tuttavia però, così come si evince dagli ultimi dati Istat, un terzo dei Comuni italiani non ha una biblioteca, le aree più sprovviste sono quelle interne, e cioè le zone periferiche con un minore accesso ai servizi essenziali, e tra Centro e Sud Italia si trova meno del 40 per cento delle biblioteche di pubblica lettura presenti in Italia. Abruzzo, Molise, Calabria e Basilicata sono le regioni con il numero più alto di comuni senza una biblioteca.

 

La disparità tra Nord e Sud sembra essere accentuata anche e soprattutto in tale ambito. La rivista Domani sottolinea come il rapporto tra numero di iscritti al prestito bibliotecario e numero di abitanti è più basso in molte biblioteche del Sud, dove anche la disponibilità di volumi e di posti a sedere rispetto al potenziale bacino di utenza è molto più bassa rispetto alle strutture del Nord.



Ma, cosa più allarmante, le biblioteche del Sud non sono in grado di fornire servizi adeguati e conformi alle esigenze dei soggetti disabili.

Quasi il 40 per cento delle strutture non dispone di rampe, scivoli, ascensori o piattaforme elevatrici necessarie per persone con disabilità motorie e solo il 35,6 per cento ha libri e materiali adatti a persone con disabilità cognitive.

 

Tale disparità si riflette anche sulle abitudini di lettura: nel 2022 solo il 27,9 per cento di chi viveva nel Meridione aveva letto almeno un libro contro il 42,4 per cento di chi viveva nel Centro e il 46,1 per cento di chi viveva al Nord.

Si tratta di un fenomeno dilagante anche nei giovani: in Calabria ed in Sicilia i lettori abituali più giovani sono poco più di un terzo del totale mentre in molte regioni del Nord sono oltre la metà.

Antonella Agnoli, autrice e consulente culturale, sottolinea come le biblioteche devono trasformarsi e diventare case di tutti. 





“Se vogliamo che questi luoghi continuino a funzionare, sottolinea Agnoli, è necessario cambiare approccio e coinvolgere la comunità, renderla parte attiva del progetto e del suo funzionamento, capire le sue esigenze reali e creare alleanze con altri servizi del territorio per poterle soddisfare”.

Tali luoghi di aggregazione e di apprendimento stanno ormai scomparendo e bisognerebbe riflettere molto su tale aspetto. Il ministero dell’Istruzione riporta come l’86 per cento delle scuole in Italia gestisce almeno una biblioteca ma in termini di efficienza cosa succede? Spesso, infatti, proprio le biblioteche scolastiche si trovano senza personale e senza fondi.



Le biblioteche non ricevono la giusta importanza e quell’attenzione che invece meriterebbero: si tratta di luoghi di apprendimento fondamentali nella crescita dei giovani, luoghi nei quali poter incontrarsi, stare assieme, studiare e soprattutto formarsi. Le biblioteche potrebbe avere una funzione sociale di estrema rilevanza anche per i più anziani che riuscirebbero così a ritagliarsi uno spazio dove poter leggere serenamente magari in compagnia di tante altre persone, così da combattere la loro solitudine.


Si tratta di un aspetto davvero drammatico e che merita un’attenta riflessione: possibile che esista una profonda discrasia ed un divario tra Nord e Sud anche in tale ambito? Le biblioteche meritano sicuramente una maggiore attenzione, non dimenticando mai che le future generazioni possono crescere solo attraverso la conoscenza e non c’è miglior strumento per un giovane ragazzo per poter accrescere la sua curiosità ed il suo sapere se non la lettura di un buon libro. Riscopriamo assieme allora il valore della lettura, valore inestimabile ed intramontabile.



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di VALENTINA TROPEA




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