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MINUTO DI SILENZIO PER LA MORTE DEL PAPA: È ABUSO DI POTERE PER ADUC, SCATTA LA DENUNCIA

"Maxia a tal riguardo ha dichiarato:  “Purtroppo è accaduto quanto non avremmo voluto accadesse, obbligo con nessuna possibilità di non ottemperarvi. Questo nella scuola dove si può essere esentati dall’ora di religione cattolica."



Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha inviato nelle scuole una circolare che ordinava di osservare un minuto di silenzio per la morte del Santo Padre nel giorno del suo funerale oppure lunedì 28 per tutte le scuole che erano chiuse in quella data. Per l’Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, questa richiesta è stato “Abuso di potere”.


Ad alimentare la polemica è stato il presidente dell' Aduc, Vincenzo Donvito Maxia, che ha dichiarato che denuncerà l’accaduto alla procura di Firenze. Lo stesso ha affermato che : “Purtroppo è accaduto quanto non avremmo voluto accadesse, obbligo con nessuna possibilità di non ottemperarvi. Questo nella scuola dove si può essere esentati dall’ora di religione cattolica. Per quanto ne sappiamo studenti, talvolta maggioranza anche in alcune aule, hanno chiesto di non parteciparvi e non solo non sono stati ascoltati, ma anche redarguiti spiegando loro che avrebbero dovuto sentirsi coinvolti col cuore e l’animo in questo ricordo del Papa cattolico”. Vincenzo Donvito Maxia con la sua denuncia ha rivendicato il diritto, degli studenti atei o credenti in un’altra religione diversa da quella cattolica, di astenersi dal minuto di silenzio e aggiunge:  

“È bene ricordare che la religione cattolica, per quanto sia la confessione più diffusa in Italia e per quanto ci hanno voluto far credere nell’informazione durante la settimana passata, non è la sola e non è maggioritaria, soprattutto a confronto con coloro che non fanno riferimento ad alcuna religione. Non solo, ma l’Italia è dal 1984 che non ha una religione di Stato, anche se in Costituzione, all’art.7, sono stati inseriti i Patti Lateranensi, che riconoscono un diritto costituzionale privilegiato dello Stato italiano con quello del Vaticano. Vedremo come finirà la denuncia che abbiamo presentato contro il ministero per abuso di potere”.



Capire chi abbia ragione e chi torto in questa diatriba è compito arduo. Da sempre il tema della religione a scuola ha creato grandi polemiche, ma con maggiore tolleranza e comprensione, da parte di religiosi e non , questi problemi potrebbero ovviarsi anche senza l’ausilio di attività burocratiche. 




di La Redazione







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