È necessario, quindi, che scuola e famiglia ritornino a lavorare insieme per un unico scopo: educare....
Non è semplice comprendere quale sia il percorso migliore da intraprendere per poter garantire ai giovanissimi una crescita consapevole, all'insegna della loro creatività e sfruttando al meglio il loro potenziale cognitivo. Il ruolo svolto da genitori ed insegnanti rimane di primaria importanza anche se ad oggi necessitano dei correttivi per poter rafforzare tale alleanza così da rendere sempre più solida tante sinergia.
A tal fine la scrittrice Susanna Tamaro coglie l'occasione per farci notare alcune particolari sfaccettature che spesso rimangono in penombra: in particolar modo si sofferma sulla memoria e sul ruolo svolto dalla medesima nella vita di ognuno.
"Alla memoria, e al suo esercizio, riconosco un ruolo centrale, sia nello studio che nella vita. Un essere umano privo di memoria è una persona condannata alla disperazione. E in tempi come questi, in cui la tecnologia si affianca e si sostituisce a noi in diverse delle nostre funzioni, coltivare la memoria come radice della nostra unicità diventa un'attività fondamentale", così afferma la scrittrice senza indugio.
D'altronde il cervello non è molto diverso da un muscolo e quindi se non lo si usa, se non si fa esercizio, perde rapidamente efficienza, rendendoci fragili, confusi e manipolabili.
Tuttavia, si può utilizzare la memoria, frequentare la scuola per anni, raggiungere ottimi profitti, ma rimanere ignoranti ed incapaci di formulare un ragionamento, perdendo la propria creatività.
A tal proposito ci si chiede cosa significhi oggi insegnare.
Susanna Tamaro, a tale quesito, risponde in tale maniera: "Vuol dire principalmente essere costretti in una condizione di impotenza. L'antica alleanza famiglia-scuola si è dissolta e, al suo posto, si è instaurato un clima di contrapposizione e di aggressività che rende impossibile qualsiasi azione educativa. Ogni passo può essere un passo falso e non è sicuro camminare verso una meta se ogni pochi metri si rischia di cadere in un burrone. Si diventa allora cauti e, dalla cautela, piano piano si può scivolare nell'ignavia. La passione degli esordi si spegne e andare in classe tutti i giorni può trasformarsi in una routine di sopravvivenza".
Proprio per tale ragione gli insegnanti che amano il loro mestiere e che continuano a svolgerlo nonostante tutto dovrebbero rappresentare un esempio per tutti.
È necessario, quindi, che scuola e famiglia ritornino a lavorare insieme per un unico scopo: educare. Tuttavia la nostra società, così aperta e libera, ha smesso di educare e le conseguenze ti tale scelta saranno devastanti, senza poter tornare indietro.
"Un bambino non educato diventa un adulto non educato, ed è difficile immaginare come un adulto non educato possa rivelarsi un elemento attivo e propositivo della società", ribadisce la Tamaro in maniera molto significativa.
D'altronde il trionfo dell'ignoranza esibita come merito, l'esaltazione di comportamenti incivili come ammirabili, la prepotenza come normalità, non sono altro che il frutto della non educazione.
Necessita, quindi, un cambio di rotta, così da far crescere i giovani in maniera sana, rendendoli liberi nel cuore e nella mente, curiosi e desiderosi di imparare ogni giorno qualcosa di nuovo, migliorandosi e riconoscendo le loro vere passioni.
di VALENTINA TROPEA