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SUPPLENZE 2024, MANCANO GLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO: SITUAZIONE CRITICA A MILANO. GENITORI COSTRETTI A PAGARE IL TEMPO PIENO?SCOPRIAMOLO INSIEME

Aggiornamento: 7 ore fa

Supplenze 2024. La situazione appare critica ed allarmante in moltissime scuole: mancano gli insenganti di sostegno ed il diritto all'istruzione per gli alunni con...



Supplenze sostegno 2024

La situazione appare critica ed allarmante in moltissime scuole: mancano gli insenganti di sostegno ed il diritto all'istruzione per gli alunni con disabilità è sempre più compromesso.


Una circostanza inaccettabile sopratutto a Milano dove gli alunni con disabilità sono costretti ad entrare a scuola due ore dopo oppure ad uscire prima proprio a causa della mancanza di insegnanti di sostegno, così come riportato dal Corriere della Sera.


Per tale motivo gli alunni della scuola Cesari, a Niguarda, hanno deciso di dar vita ad un flash mob, così come già fatto anche dagli allievi dell’Italo Calvino.


"Le cattedre di sostegno che ci hanno assegnato sono meno di quelle che servirebbero. Senza queste risorse non si riesce a garantire una istruzione di qualità per tutti", queste le doglianze di alcuni docenti.


Due appaiono le emergenze alle primarie: la copertura dei posti di sostegno e l’orario completo del «tempo pieno» che in alcuni plessi non è ancora partito.



Diviene sempre più difficile reperire insegnanti di sostegno ed il numero dei contratti a tempo determinato sembra aumentare in maniera esponenziale.


Alcune scuole milanesi sono ormai al collasso e la situazione si complica nella gestione degli interpelli: è arrivato il curriculum perfino da parte di uno spogliarellista e di una cameriera, così come raccontato da una preside di una scuola.


La situazione è diventata insostenibile. L'associazione genitori, alla scuola Capponi, così come riportato dal Corriere della Sera, ha addirittura dovuto ingaggiare una cooperativa per coprire i pomeriggi.

«Ma è una scelta selettiva e ingiusta: non è certo corretto dover ricorrere al privato per sopperire a una lacuna immensa del pubblico. Non tutte le famiglie possono permettersi una spesa in più di 50 euro a settimana» così sostiene con amarezza una mamma.


Occore, quindi, un intervento immediato per garantire a tutti gli studenti, senza discriminazione alcuna, il diritto allo studio.



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di VALENTINA TROPEA



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