Lo stesso, come si può leggere nel comunicato a seguire, asserisce che il Corso INDIRE da 30 CFU, per quanto riguarda gli obiettivi, è esattamente come il...
Il senatore Mario Pittoni, responsabile del dipartimento Istruzione della Lega, giorno 3 gennaio ha preso la parola in merito ai Corsi Indire da 30 CFU ed ha espresso ai manifestanti la posizione del Governo. Il senatore ha richiamato nel suo intervento, rivendicandone la paternità, il PAS del 2013. In definitiva la storia si ripete, secondo quanto riportato dal responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega.
Un dato che non è emerso dal suo intervento è la modalità di erogazione, la similitudine avanzata con i PAS del 2013 potrebbe far pensare ad una erogazione anche in presenza ( un terzo delle lezioni in presenza come per il PAS oppure sarà prevista una differente percentuale di CFU da frequentare in presenza e la restante parte online? ). In definitiva se confermata la medesima erogazione dei PAS del 2013 i CFU da erogare in presenza saranno dieci. Lo stesso Pittoni, come si può leggere nel comunicato a seguire, asserisce che il Corso INDIRE da 30 CFU è esattamente come il PAS del 2013. Il senatore Mario Pittoni ha precisato alla nostra redazione che la similitudine avanzata con I PAS del 2013 è riferita agli obiettivi.
A seguire il comunicato ufficiale del senatore Mario Pittoni, da leggere attentamente, dove emerge la similitudine con i PAS del 2013: "i corsi Indire 2025 sul sostegno, che di fatto sono una sperimentazione, salvaguardando la qualità da garantire agli studenti con disabilità, puntano a rendere meno onerosa sia in termini economici che di tempi la specializzazione sul sostegno di chi ha maturato adeguata esperienza specifica, esattamente come i Pas 2013 per l'abilitazione all'insegnamento. A chiederli sono i diretti interessati, che da tempo lamentano costi e tempi eccessivi per docenti che hanno già tre annualità di servizio sul sostegno.
Ovviamente - spiega Pittoni - vanno gestiti in modo da evitare assurde guerre tra poveri con chi ha concluso cicli Tfa sostegno precedenti o è impegnato nel nono. L'autonomia universitaria dà agli atenei un potere particolare che il Governo di turno fatica a gestire, col risultato che i corsi di specializzazione sul sostegno, come i percorsi formativi abilitanti all'insegnamento, sono attualmente in gran parte concentrati in alcune aree, totalmente scollegati dalle necessità del territorio. E non essendo in un sistema federale, sono impossibili interventi legislativi che non valgano per l'intero Paese. Da qui le difficoltà, su cui ora - conclude Pittoni - si è deciso di intervenire".
I manifestanti che hanno espresso contrarietà all'attivazione di tali percorsi a quanto pare dovranno farsene una ragione. In merito alle tempistiche per l'attivazione dei percorsi si parla di aprile / maggio 2025.
Ricordiamo che al presidio davanti al Ministero dell'Istruzione sono state presenti le sigle sindacali di FLC CGIL, GILDA e UIL. I docenti di sostegno precari che hanno chiesto l’incremento dell’organico di diritto, la stabilizzazione dei docenti specializzati e per garantire formazione di qualità e continuità didattica attraverso le assunzioni, sono riusciti ad ottenere ben poco. Nessun impegno tangibile da parte del Governo rispetto a quanto è stato fatto fino ai giorni scorsi.
Per quanto riguarda invece la questione degli idonei rimane confermata la linea già indicata nei giorni scorsi ( CLICCA QUI ).
Le ragioni della manifestazione del 3 gennaio
“contrarietà rispetto all’avvio dei percorsi di formazione abbreviati e semplificati per acquisire la specializzazione sul sostegno e la necessità di implementare l’offerta formativa delle università relativamente ai TFA sostegno, legandola all’effettivo fabbisogno del sistema scolastico e abbassando i costi a carico dei docenti”.
Si legge nella nota del sindacato della Conoscenza CGIL.
“Misure come la conferma del supplente a discrezione delle famiglie e del dirigente
scolastico o la stabilizzazione di soli 1800 posti aggiuntivi sbandierata dal ministro Valditara rappresentano l’ennesimo slogan che non intaccherà la precarizzazione in questo settore, divenuta insostenibile.
La continuità didattica va garantita con un piano di stabilizzazione dell’organico in deroga e con le assunzioni a tempo indeterminato di docenti specializzati. Ne va della qualità del sistema pubblico di istruzione e del modello di inclusione della scuola italiana e del diritto allo studio degli alunni con disabilità”.