A beneficiare di questo aggiornamento, delle GPS nel 2025, saranno anche gli oltre 80MILA docenti che si specializzeranno con i nuovi percorsi da 30 CFU INDIRE. Infatti vista la...
Tra le novità di rilievo di questi ultimi giorni è la possibile riapertura delle GPS nel 2025. Aggiornamento utile per quanti si stanno abilitando e specializzando ( TFA SOSTEGNO ). A beneficiare di questo aggiornamento, delle GPS nel 2025, saranno anche gli oltre 80MILA docenti che si specializzeranno con i nuovi percorsi da 30 CFU INDIRE. Infatti vista la breve durata di circa 3 mesi, gli 80mila docenti potranno inserirsi in I fascia a pettine già nella primavera del 2025.
Un dato importante che porterebbe i docenti inseriti in prima fascia sostegno, grazie al doppio canale, ad essere assunti in ruolo.
Il doppio canale, caldeggiato da diversi sindacati e dal senatore Pittoni, responsabile istruzione della Lega, è molto atteso anche sulla disciplina.
Da quanto emerge possiamo dire nessun ripensamento da parte del MIM, nonostante le numerose critiche sul percorso di specializzazione sostegno da 30 CFU pervenute anche da chi rappresenta la formazione sul sostegno in Italia, parliamo del Professore Dario Ianes, si continua sull'interamente online.
FACCIAMO IL PUNTO SUI 30 CFU INDIRE PRO E CONTRO DI TALE PERCORSO RISPETTO AL TFA
I docenti triennalisti, in merito al IX ciclo TFA sostegno, hanno dovuto studiare, quindi prepararsi adeguatamente per poter affrontare la selezione ed entrare nel numero dei posti banditi. L'unico aiuto riconosciuto è stato quello di vedersi riconosciuta una percentuale dedicata ai docenti con esperienza. Il percorso formativo del IX ciclo rimane uguale per chi ha e per chi non ha ricevuto incarichi di supplenze nella scuola pubblica.
Quindi sicuramente vita più facile per i nuovi partecipanti ai percorsi da 30 CFU interamente online e anche vita più facile per le Università. Queste ultime non dovranno più selezionare, organizzare attività di laboratorio e non dovranno organizzare tirocini.
I 30 CFU interamente online riusciranno a migliorare la preparazione dei docenti triennalisti?
Quando un corso è ben fatto anche se da 6 CFU forma, quindi sì.
Il corso da 30 CFU interamente online riuscirà a specializzare i docenti triennalisti allo stesso modo del percorso TFA sostegno?
Se per docenti specializzati si prende in considerazione chi esce dal TFA sostegno per come concepito fino ad oggi, un corso da 60 CFU in presenza, al quale si accede tramite una selezione, composto anche da laboratori e tirocini, la risposta è no.
È ovvio che parliamo di due corsi differenti dal punto di vista didattico e strutturale, il nuovo percorso da 30 CFU online specializzerà ma sarà una specializzazione differente rispetto a quella rilasciata a fine percorso TFA.
Quali le positività di questo percorso da 30 CFU ?
A fine percorso i docenti si potranno inserire in I fascia ed essere quindi assunti grazie al doppio canale che sul sostegno è in vigore. Questa è la grande positività, infatti l'unica giustificazione della frenesia che spinge verso i 30 CFU online di INDIRE è la stabilizzazione per garantire continuità ai docenti di sostegno.
Approfondimenti
Il Decreto Legge 71/2024, convertito in Legge 106/2024, ha espressamente previsto il potenziamento dei percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità. Si tratta, più nello specifico, di percorsi di formazione interamente online che prevedono il conseguimento di almeno 30 crediti formativi e che sono riservati a coloro che hanno svolto, nelle istituzioni scolastiche statali e paritarie, un servizio su posto di sostegno della durata di almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, nei cinque anni precedenti.
Il corso da 30 CFU è riservato anche a coloro che hanno conseguito un titolo di sostegno all'estero ma in tal caso tali soggetti dovranno rinunciare a ogni istanza di riconoscimento in Italia del proprio titolo conseguito all'estero.
Tali percorsi formativi, introdotti dal Decreto Legge 71/2024 e validi fino al 31 Dicembre 2025, si integrano con i percorsi di specializzazione già esistenti
Si tratta di una novità importante che ha sicuramente determinato l'insorgere di un acceso dibattito. Questi percorsi, che potranno essere attivati dall'Indire, richiedono però ulteriori passaggi fondamentali per poter essere avviati concretamente.
Il Ministro dell'Istruzione e del Merito (MIM) dovrà, infatti, emanare un Decreto che
definisca il profilo professionale del docente specializzato, i contenuti dei crediti formativi dei percorsi di formazione attivati, i requisiti e le modalità per l'attivazione dei percorsi, i costi massimi, l'esame finale e la composizione della commissione esaminatrice dell'esame finale, alla quale partecipa un componente esterno designato dall'Ufficio scolastico regionale scelto fra i dirigenti tecnici, scolastici o amministrativi nell'ambito dell'esercizio delle proprie funzioni. Tutti gli oneri sono a carico dei partecipanti.
A tal proposito ricordiamo che la Legge 106/2024 prevedeva l'adozione del decreto entro 30 giorni dall'adozione della medesima legge ma ormai tale termine è scaduto ampiamente.
Tale ritardo nell'adozione del decreto è strettamente correlato alla necessità di prendere in considerazione, e quindi acquisire, i pareri del Ministro per le Disabilità, del Ministro dell’Università e della Ricerca, nonchè dell’Osservatorio permanente sull’inclusione scolastica.
A tal fine si ricordi che il decreto N. 185 del 10 Settembre 2024 ha determinato la nuova composizione dell'Osservatorio permanente sull'inclusione scolastica.
L'Osservatorio è presieduto dal Ministro dell'istruzione e del merito o da un suo delegato, ed è composto dai rappresentanti delle associazioni delle persone con disabilità maggiormente rappresentative sul territorio nazionale nel campo dell'inclusione scolastica, da studenti nonché da altri soggetti pubblici e privati, comprese le istituzioni scolastiche.
In particolar modo l'Osservatorio si articola:
a) nel Comitato tecnico scientifico, con il compito di assicurare le necessarie competenze tecniche in materia di disabilità, di approfondire le relative problematiche, di elaborare proposte operative nonché di formulare pareri in materia di inclusione scolastica;
b) nella Consulta delle associazioni delle persone con disabilità e con disturbi specifici di apprendimento e delle loro famiglie, quale organismo di partecipazione, incontro e dialogo tra i portatori di interesse istituzionali e sociali.
Il Comitato tecnico scientifico è composto da rappresentanti dell’Amministrazione centrale del MIM nonché del mondo della scuola, dei Ministeri per le disabilità, per le pari opportunità e la famiglia, del lavoro e delle politiche sociali, della salute, nonché della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, dell’Associazione Nazionale Comuni d'Italia (ANCI), dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale (INPS) e delle principali società scientifiche che si occupano di disabilità e di inclusione scolastica.
Al fine di operare un raccordo operativo con la Consulta delle associazioni sono altresì componenti del Comitato tecnico scientifico anche i Presidenti della Federazione italiana per il superamento dell'handicap (FISH) e della Federazione tra le associazioni nazionali dei disabili (FAND).
La Consulta delle associazioni è composta dalle associazioni nazionali maggiormente rappresentative delle persone con disabilità e delle loro famiglie, che abbiano debitamente documentato la loro diffusione a livello nazionale con almeno cinque sedi regionali ed un numero di iscritti non inferiore a tremila, oltre che dai due presidenti, o loro delegati, delle due Federazioni FISH e FAND.
L'Osservatorio ha i seguenti compiti:
a) effettuare analisi e studi sulle tematiche relative all'inclusione delle bambine e dei bambini, delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti con accertata condizione di disabilità in età evolutiva ai fini dell’inclusione scolastica a livello nazionale e internazionale;
b) monitorare le attività volte all'inclusione scolastica;
c) proporre accordi interistituzionali per la realizzazione del progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato;
d) effettuare proposte di sperimentazione in materia di innovazione metodologico-didattica e disciplinare;
e) rendere pareri ed effettuare proposte, attraverso il Comitato tecnico scientifico, sugli atti normativi inerenti all’inclusione scolastica.
La Redazione
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