"Abbiamo sostenuto che i docenti che hanno lavorato presso le scuole paritarie una... "

“Si è svolta l'udienza pubblica in Corte di giustizia europea, udienza che è durata ben due ore e mezza e dibattuta dagli avvocati delle parti: del docente e dell'Anief Fabio Ganci, Walter Miceli, Nicola Zampieri e Giovanni Rinaldi, del Governo italiano e della Commissione europea, segno dell’attenzione dei giudici che hanno posto diverse domande.
Tale udienza ha visto la Commissione europea sposare le tesi di Anief”: sono queste le prime dichiarazioni di Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato.
“Abbiamo sostenuto – continua Pacifico, attraverso una diretta sui propri social - che i docenti che hanno lavorato presso le scuole paritarie una volta entrati in ruolo nello stato, presso le scuole statali, hanno diritto al riconoscimento della ricostruzione di carriera. Quindi abbiamo chiesto che sia rispettato il diritto dell'Unione, che sia rimossa questa palese discriminazione e sia rispettata la carta e la direttiva europea.
Dal 2008 le scuole paritarie hanno di fatto sostituito le scuole pareggiate e parificate il cui servizio fino a quel momento era stato sempre stato valutato ai fini della progressione di carriera una volta entrato nei ruoli dello Stato, mentre dal 2000 le scuole paritarie sono state inserite nel sistema nazionale di istruzione pubblica.
“Cosa accadrà ora: intanto si aspettano le conclusioni il 5 giugno del''avvocato generale e poi ci sarà la sentenza. Invitiamo tutti a mandare la diffida per interrompere i termini di prescrizione.
Questa è l'ennesima battaglia che l'Anief porta avanti nella Corte di giustizia europea dopo l'ultima vittoria che ha portato al riconoscimento della carta docente al personale precario e 11 anni dopo la prima sentenza Mascolo che ha permesso attraverso i ricorsi al personale precario di ottenere i giusti risarcimenti per l'abuso dei contratti e gli stessi diritti giuridici ed economici del personale di ruolo: quindi, speriamo che anche questa sentenza sia positiva”.
Ha concluso il leader del giovane sindacato rappresentativo Anief.
di VALENTINA TROPEA