Scuola: Nello stipendio in arrivo il mini-aumento del 3,35% per via dell’applicazione dell’indennità di vacanza contrattuale: Anief ricorda che è la metà di quella prevista, arrivano i ricorsi
- La Redazione
- 21 gen
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"Lo stipendio di gennaio dei docenti e Ata della scuola contiene l’anticipo degli aumenti contrattuali 2022-24: si tratta di un incremento mensile del 3,35%, ma si riferisce ad uno..."

“Lo stipendio di gennaio dei docenti e Ata della scuola contiene l’anticipo degli aumenti contrattuali 2022-24: si tratta di un incremento mensile del 3,35%, ma si riferisce ad uno spazio temporale durante il quale l’inflazione è aumentata ben del 16,3%”. Lo dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando il leggero aumento dello stipendio dei lavoratori della scuola del mese di gennaio, in pagamento per il personale di ruolo tra un paio di giorni.
La busta paga del primo mese del 2025 non contiene al suo interno, come prassi, le addizionali regionali e comunali, ma nemmeno il nuovo “taglio del cuneo fiscale”. C’è, invece, quell’indennità di vacanza contrattuale prevista dalla legge che dovrebbe coprire la metà dell’inflazione reale: una copertura che secondo l’Ufficio Studi Anief non è stata applicata.
“Il 3,35% di aumento – ricorda Marcello Pacifico - è meno della metà di quello che spetta per legge ad ogni lavoratore, sempre in attesa del rinnovo contrattuale: la norma vigente prevede che ogni mese, fino alla stipula del Ccnl 2022-24, si debba introdurre nel cedolino stipendiale un aumento pari al 50% del costo della vita.
Siccome questo non sta avvenendo, come sindacato abbiamo avviato dei ricorsi pilota in tribunale per avviare anche una diffida per interrompere la prescrizione e recuperare degli arretrati in media pari a 3mila euro, anch’essi previsti dalla legge”.
Anief, pertanto, poiché in questo momento non viene rispettata la legge italiana che vorrebbe l'indennità di vacanza contrattuale pari al 50% dell'inflazione che è cresciuta in questi ultimi anni, ha messo a disposizione un modellino per ottenere subito almeno 150 euro senza aspettare la firma del contratto collettivo nazionale di lavoro.
di LA REDAZIONE