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Sanzioni ai docenti direttamente dai presidi? Anief nettamente contraria: non mettiamo a rischio la libertà di insegnamento, durante la sequenza contrattuale la nostra posizione non cambierà

"Varie norme della scuola, a partire dal Testo Unico, il decreto legislativo 297/1994, prevedono che i dirigenti scolastici possano irrogare al personale docente esclusivamente le sanzioni del richiamo scritto e della censura, mentre quelle di grado superiore..."

Varie norme della scuola, a partire dal Testo Unico, il decreto legislativo 297/1994, prevedono che i dirigenti scolastici possano irrogare al personale docente esclusivamente le sanzioni del richiamo scritto e della censura, mentre quelle di grado superiore (dalla sospensione dal servizio con privazione della retribuzione fino al licenziamento) vanno gestite dall’Ufficio Procedimenti Disciplinari attivo presso ogni direzione scolastica regionale. Secondo l’Anief la norma non deve cambiare, perché la concentrazione di un potere sanzionatorio maggiore rispetto all’attuale nelle mani del dirigente scolastico non sarebbe salutare per il personale e nemmeno per la scuola tutta: il sindacato autonomo l’ha fatto presente già dal primo confronto sulla “responsabilità disciplinare per il personale docente ed educativo” collocato all’interno dalla sequenza contrattuale del Contratto collettivo nazionale di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21.


“Secondo noi – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è indispensabile che sia sempre un organo terzo, come avviene oggi oppure introducendo un Organismo di Garanzia garante dei principi costituzionali sull’insegnamento libero, quindi non di certo il dirigente scolastico troppo implicato nelle questioni da trattare, a decidere l’eventuale irrogazione dei provvedimenti più gravi, come nel caso della sospensione dal servizio. Troppo spesso, infatti, i procedimenti disciplinari sono innescati sulla base di segnalazioni di studenti o famiglie senza essere preceduti – come invece dovrebbe accadere – da un’accurata e approfondita istruttoria preliminare”.



“L’importante è continuare a rispondere pienamente all’esigenza di comporre la garanzia della libertà di insegnamento con la necessità di perseguire, ove si verifichino, le violazioni del codice disciplinare da parte del personale docente: assegnare ai dirigenti degli istituti l’incarico di indagare e sanzionare gli insegnanti rappresenterebbe, invece, un arretramento per la giustizia e per i diritti dei lavoratori che operano nelle nostre scuole pubbliche. Durante i prossimi incontri allestiti nell’ambito della sequenza negoziale separata - conclude Pacifico – la nostra posizione sarà sempre e soltanto questa”.





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di LA REDAZIONE




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