La ricostruzione di carriera deve contenere per intero anche tutti gli anni di precariato, compreso il 2013 che per uno sciagurato accordo di...
La ricostruzione di carriera deve contenere per intero anche tutti gli anni di precariato, compreso il 2013 che per uno sciagurato accordo di quegli anni ad oggi risulta escluso: lo ha scritto, dopo la Cassazione, il tribunale ordinario di Biella esaminando il ricorso di una docente, difesa dai legali Anief, che ha svolto “contratti a tempo determinato, con successiva immissione in ruolo (…) lamentando la violazione, da parte del Mim, della clausola 4 dell’Accordo Quadro sul lavoro a tempo determinato recepito dalla direttiva 1999/70 del Consiglio dell’UE, sotto il profilo del mancato integrale riconoscimento del servizio prestato in regime di “preruolo” successivamente all’immissione in ruolo, poichè, in occasione della “ricostruzione di carriera”, il Mim ha conteggiato gli anni di servizio successivi ai primi quattro soltanto per due terzi e non per intero e non ha applicato la clausola di salvaguardia ex CCNL 2011”.
Il giudice del tribunale di Biella è arrivata alla sua conclusione dopo avere appurato che del medesimo parere si è espressa la Corte di Giustizia europea, la quale ha più volte affermato che “qualora non possano procedere ad un’interpretazione e ad un’applicazione della normativa nazionale conformi alle prescrizioni del diritto dell’Unione, i giudici nazionali e gli organi dell’amministrazione hanno l’obbligo di applicare integralmente quest’ultimo e di tutelare i diritti che esso attribuisce ai singoli, disapplicando, se necessario, qualsiasi contraria disposizione del diritto interno”. Inoltre, sempre per il giudice operante nel tribunale di Biella, deve “essere valutato, ai soli fini giuridici per il calcolo dell’anzianità di servizio, anche l’attività prestata nell’anno 2013 (vd. Cass. Sez. lav., ord. 16632/24)”.
“Quella di Biella – dice Marcello Pacifico, leader del sindacato autonomo Anief - è la prima sentenza di un Tribunale italiano dopo quella della Corte di Cassazione: la ricostruzione fatta dall’amministrazione scolastica, una volta entrati in ruolo, non deve tagliare un giorno il servizio svoloi come precario e il 2013 vale ai fini giuridici e della stessa ricostruzione di carriera. Siamo convinti che seguiranno diverse altre sentenze come quella piemontese: per questi motivi, prosegue la nostra battaglia di giustizia nelle aule di tribunale per difendere tutti i docenti e Ata che vorranno intraprendere tale strada, al fine di vedersi riconosciuti tutti gli anni di insegnamento svolti, recuperare l’anno 2013 con conseguenti risvolti positivi sulla fascia stipendiale, con tanto di risarcimenti per il recupero di cifre spesso considerevoli”.
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di LA REDAZIONE
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