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Revocato lo status a 47 istituti paritari, Pacifico:ok tolleranza zero ma chi vi lavora deve avere la parità di trattamento giuridica ed economica,altrimenti la ricostruzione di carriera è compromessa

"I controlli, maggiorati rispetto al passato, hanno riguardato 70 istituti paritari di secondo grado delle regioni Campania, Lazio e Sicilia, dove era stato riscontrato un aumento..."



Il Ministero dell’Istruzione e del Merito non ha solo dichiarato “guerra” alle scuole paritarie lontane dall’offerta formativa prevista dalla legge. I controlli, maggiorati rispetto al passato, hanno riguardato 70 istituti paritari di secondo grado delle regioni Campania, Lazio e Sicilia, dove era stato riscontrato un aumento eccesivo degli studenti iscritti alle classi quinte a fronte di un esiguo numero di studenti frequentanti quelle iniziali: in 47 di queste scuole gli ispettori ministeriali hanno ravvisato i presupposti per la revoca della parità.



Su questo argomento il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, ha rilasciato un’intervista ad Italia Stampa: “la tolleranza zero – ha detto il sindacalista autonomo - è importante per la qualità dei titoli rilasciati, quindi tutte le scuole devono seguire le indicazioni ministeriali e rispettare la legge.



È altrettanto vero, però, che chi lavora in queste scuole paritarie possa avere riconosciuta la parità di trattamento, giuridica ed economica: purtroppo non è così, anche se c’è stata una sentenza della Corte Costituzionale che ha reso illegittime le discriminazioni. La discriminazione continua a pesare in modo ingiusto sui lavoratori delle scuole paritarie, tanto che il tema è all’esame della Corte di Giustizia europea”.



“Quindi – ha continuato il presidente nazionale Anief - è importante inviare una diffida che interrompa i termini di prescrizione della ricostruzione di carriera, per andare a fare valutare i casi di ogni docente e Ata, nel caso di accoglimento della giustizia europea, da parte dei tribunali nazionali, per farsi valutare questo servizio e quindi fare prevalere la parità di trattamento, sempre ricordando che da 24 anni abbiamo una legge istitutiva del sistema nazionale e di istruzione”.




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di LA REDAZIONE




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