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REATI A MINORI, IL REPORT DEL SERVIZIO ANALISI CRIMINALE DELLA DIREZIONE CENTRALE POLIZIA CRIMINALE


Sono in aumento i reati sessuali con minorenne (+7%), adescamento di minori (+5%) e violenza sessuale a danno di minori (+24%). Le vittime, per quasi tutte le tipologie di reato, sono di genere femminile eccetto per i casi dei maltrattamenti contro familiari e conviventi (anche questi in aumento del 13%). In questi casi l’incidenza delle vittime di genere maschile si avvicina all’equivalenza, rimanendo comunque al di sotto del 50%.

Sono questi i risultati che emergono dal report elaborato dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale sulla base dei dati del biennio 2019-2020 e del periodo 1 gennaio–30 settembre 2021 confrontato con analogo periodo del 2020.



Il documento che approfondisce il profilo delle vittime nonché quello degli autori, è stato realizzato in occasione della Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che ricorre il 20 novembre di ogni anno.

In tale data, nel 1989, l'Assemblea generale delle nazioni unite ha approvato la Convenzione internazionale che, per la prima volta, riconosceva i bambini come aventi diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici. Il trattato è stato ratificato dall'Italia il 27 maggio 1991.

Per quanto attiene all’età delle vittime - si legge ancora nel report - quelle minori di anni 14 risultano ampiamente prevalenti in tutti i reati. Nella maggior parte dei casi, inoltre, l'incidenza delle vittime italiane è di gran lunga superiore rispetto a quella registrata per le vittime straniere, arrivando addirittura a superare, per tutto il periodo analizzato, il 90% nei reati di adescamento di minorenni e di pornografia minorile.

L’analisi dell’età degli autori dei reati mostra come le fasce più interessate sono quelle comprese tra i 45 e i 64 anni (31%) e tra i 35 e i 44 anni (29%). Nettamente inferiore la fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni, che si attesta al 10%.

Da un’attenta analisi dei dati emerge che i minori continuano ad essere vittime di reati che minacciano il loro sviluppo psico-fisico. Reati che si manifestano con numeri elevati e certamente sottostimati a causa della frequente omissione delle denunce.

Da qui, la crescente attenzione che genitori, educatori, psicologi, Forze di polizia e tutti gli operatori sociali prestano ai minori per riuscire ad individuare e a far emergere quel “sommerso di violenze” che spesso si consumano nel silenzio.

Solo in questo modo si può arrivare alla denuncia, che costituisce il mezzo principale per smantellare l’universo celato degli abusi sui minori.

di MARIA SQUILLARO






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