Circolare Inps
Pubblicata la circolare n.27 dell’Inps che fornisce tutte le indicazioni riguardanti la pensione anticipata. I requisiti necessari sono: età anagrafica 62 anni e 41 anni di versamento di contributi, da realizzare entro il 31 dicembre 2023, richiesti dallo Stato per raggiungere la cosiddetta “Quota 103” e lasciare il lavoro anticipatamente.
Potrà usufruire dell’anticipo “Quota 103” solo il personale del comparto scuola ed Afam a tempo indeterminato che presentato domanda specifica entro lo scorso 28 febbraio, con effetto dall’inizio dell’anno scolastico o accademico. Entro la stessa data hanno potuto aderire ad “Opzione donna” (che comporta penalizzazioni anche del 30-40%) solo le lavoratrici della scuola che, sempre come previsto dalla Legge di bilancio 2023 con almeno 60 anni di età (58 con due figli) e 35 anni di contribuzione, però accessibile solo in presenza di requisiti soggettivi ovvero assistenza ex art. 3 comma 3 legge 5 febbraio 1992 n. 104 oppure riduzione della capacità lavorativa con invalidità civile pari o superiore al 74%.
Il sindacato Anief reputa queste disposizioni utili ad uscire anticipatamente del lavoro del tutto insoddisfacenti e non certo una risposta efficace al ritorno alla Legge Fornero senza deroghe. “La passata estate – ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Aneif - durante la campagna elettorale diversi politici oggi al Governo avevano più volte promesso che in caso di vittoria delle elezioni politiche avrebbero provveduto a cancellare la Legge Fornero che manda in pensione alle soglie dei 70 anni anche dopo una vita di lavoro. Non solo questo non è stato fatto, ma si è approvata una modalità peggiorativa rispetto a quella degli ultimi governi. Inoltre, continuano a non esserci adeguata considerazione per chi opera professionalmente nella scuola, dove il rischio burnout è tra i più alti in assoluto e nella pubblica amministrazione: l’insegnamento e l’impiego di chi lavora a contatto con gli studenti, è un lavoro usurante e noi continueremo a chiederlo in tutte le sedi, a partire dallaCommissione Lavori gravosi”.
Il sindacato ha tutte le ragioni per ritenere che per i dipendenti della scuola, docenti e Ata, deve essere prevista una ‘finestra’ con il riscatto gratuito della formazione universitaria: 40 anni di contributi (massimo 64 anni con 20 anni di contributi), con il massimo contributivo, senza tagli all’assegno pensionistico e tanto di ringraziamento da parte del Presidente della Repubblica con la nomina a Cavaliere del lavoro. La conversione gratuita in contributi degli anni universitari è stata chiesta più volte di recente anche dal presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Secondo Anief basterebbe adottare gli stessi parametri di accesso alla pensione previsti per i lavoratori delle forze armate, permettendo al personale della scuola, uomini compresi, di lasciare in ogni caso il lavoro a 62 anni e senza tagli all’assegno di quiescenza.
“Anche l’allargamento dell’Ape Sociale a tutti i dipendenti della scuola, potrebbe essere un passo in avanti importante - conclude Pacifico –, non si tratterebbe di nessuna concessione, visto l’alto numero di casi di insegnanti sottoposti a burnout e a patologie invalidanti dovute allo stress da lavoro prolungato e senza nemmeno il dovuto riconoscimento del rischio biologico, invece previsto per altre professioni anche del comparto pubblico”.
di CLAUDIO CASTAGNA
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