Per “Quota 41” sembra non ci sia spazio
Chi si attendeva che il 2024 potesse essere l’anno di avvio di "Quota 41", con la flessibilità in uscita e la pensione di garanzia per i giovani in primo piano, probabilmente rimarrà deluso. Il problema è dovuto ai ristretti margini della finanza pubblica. Pertanto sono in molti, al Ministero dell’Economia, a optare per la proroga di altri dodici mesi dell’ attuale Quota 103, dal prossimo gennaio.
La ministra del Lavoro, Marina Calderone, non vuole rinunciare fin da ora a tenere aperto il tavolo con le parti sociali per la riforma della previdenza, ma il problema principale è la scarsità di risorse a disposizione per trovare una minima intesa con i vertici di Cgil, Cisl e Uil, una soluzione di compromesso richiederebbe però misure costose che oggi risultano improponibili per lo stato dei conti pubblici.
Dunque, per “Quota 41” sembra non ci sia spazio. La “Quota 41” permetterebbe di andare in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età, tale misura costerebbe tra i 2 e i 4 miliardi di euro, pertanto un intervento di questa portata al momento è impossibile.
Lo scenario più probabile per il futuro sembra essere la proroga di “Quota 103”. Ancora incerta invece la situazione riguardante Opzione donna, a riguardo infatti non vi è ancora alcuna decisione definitiva.
di ISABELLA CASTAGNA
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