Nel corso della vita, ogni generazione si trova ad affrontare le sfide della crescita, della scoperta di sé e della costruzione di relazioni autentiche e significative. In queste pagine Alberto Pellai offre...
"Nel tempo si sono sviluppate molte esperienze di formazione con ragazzi e ragazze per riconoscere gli indicatori all'interno di una relazione affettiva che la rendono pericolosa, manipolatoria, a rischio di violenza. Dobbiamo fare un passo in più e mettere al centro la prevenzione primaria, cioè permettere a chi sta crescendo di capire che cosa è una relazione intima: amorosa, protettiva, sicura, nutriente.
È fondamentale essere coinvolti in percorsi di prevenzione in cui la narrazione su di loro non è solo quella dell'aggressore e del violento, ma di persone che sanno rimanere connessi in modo efficace con il proprio mondo interiore e i propri vissuti emotivi. In altre parole, non semplicemente insegnare a non essere violenti, ma a essere competenti dal punto di vista emotivo", queste le parole dello psicoterapeuta.
Come può un genitore accorgersi se un ragazzo è coinvolto in una relazione non equilibrata?
A tale domanda, Pellai risponde asserendo che: "se ciò che accade all’interno di una storia amorosa trasforma il tono dell'umore di un figlio, se una relazione non è un luogo in cui il figlio si apre ma al contrario si chiude, lì dentro c'è un campanello d'allarme. E l'altro aspetto è più generale: se un figlio ha una modalità molto prepotente, molto controllante, poco flessibile, indipendentemente dal fatto che stia parlando con il ragazzo o la ragazza, con un amico o con un'amica, c'è da porsi la domanda: forse ha bisogno di aiuto? Anche iI mondo dei social può nascondere qualche segnale: se pretende la password dell'altro, ad esempio".
Pellai, nell'ambito di un post sul suo profilo Facebook, ha avuto modo di esprimere il suo pensiero in merito a tale incontro:
"In questi giorni, Gino Cecchettin è comparso nell’aula del tribunale in cui la persona che ha tolto la vita a sua figlia ha raccontato cosa ha fatto, come ha agito e quali motivazioni hanno mosso la sua mano assassina. Le parole rilasciate in questa occasione da Gino Cecchettin sono state piene di una saggezza intrisa di dolore e consapevolezza. Ho avuto il privilegio di dialogare di recente con lui in un incontro pubblico tenutosi a San Giuliano Milanese di cui “Avvenire” riporta una sintesi a firma di Antonella Mariani.
Gino Cecchattin è anche la persona che ho fortemente voluto come autore dell’introduzione della nuova edizione del libro “Cose che ai maschi nessuno dice. Baciare, fare, dire” (Feltrinelli ed.) che è tornato in libreria proprio questa settimana.
Nell'introduzione al libro, Gino Cecchettin ha scritto:
“Nel corso della vita, ogni generazione si trova ad affrontare le sfide della crescita, della scoperta di sé e della costruzione di relazioni autentiche e significative. Alberto Pellai offre una straordinaria guida che accompagna giovani e adulti nel complesso viaggio dell’adolescenza, esplorando temi cruciali come l’amore, la sessualità e le dinamiche familiari. I dialoghi “in presa diretta” tra padre e figlio che aprono ogni capitolo mi hanno commosso a tal punto che mi sono chiesto come sarebbe stata la mia vita se avessi avuto un rapporto così franco e vivace con mio padre.
Il canale di comunicazione aperto e sincero a cui l’autore dà sostanza non solo offre risposte, ma solleva domande fondamentali. Come possiamo stare vicini ai nostri figli e aiutarli a crescere senza invadere i loro spazi? Quali segnali non dobbiamo mai ignorare? Con un tono diretto e una profondità emotiva che tocca il cuore, Pellai invita i lettori a riflettere sulla propria identità, sui rapporti interpersonali e sulle aspettative sociali. Ogni pagina rappresenta un passo verso una maggiore comprensione di sé e degli altri, illuminando i sentieri spesso bui dell’adolescenza.
Ormai cinquantenne, mi ritrovo a riflettere sul passato, ma un adolescente che faccia propri gli insegnamenti di questo libro potrà partire da una posizione privilegiata nel cammino verso la vita adulta.
Alberto Pellai ci ricorda l’importanza del rispetto reciproco, della dignità e della realizzazione personale, valori fondamentali per costruire una comunità armoniosa, fondamenti di assoluta importanza alla base di ogni società equa e inclusiva.
In un mondo in cui le relazioni affettive sono spesso influenzate da modelli distorti e aspettative irrealistiche, “Cose che ai maschi nessuno dice” offre una prospettiva genuina e costruttiva. È un invito a riscoprire la bellezza delle emozioni, la forza dei legami autentici e l’importanza della cura dei sentimenti.
Non vedo l’ora di poterlo leggere con mio figlio e di discuterne assieme a lui”.
Gino Cecchettin è davvero un uomo che sa “cosa” dire e soprattutto sa “come” dire quel “cosa” così importante per una reale prevenzione della violenza di genere. Le sue parole, sia quelle del libro di cui è autore - “Cara Giulia” (Rizzoli) - sia quelle che ho ascoltato in diretta, in occasione di due incontri pubblici, mi hanno toccato profondamente. Come uomo, marito, padre non ho potuto trattenere le lacrime".
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