Due canzoni che hanno il potere di entrarci nel cuore. Canzoni che, mentre le ascolti, ti danno la sensazione di farti sentire “sentito”...
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"Due canzoni sul palco di Sanremo stanno toccando il cuore di molte persone. Sono canzoni che raccontano in modo poetico e pieno di bellezza l’intimità affettiva e profonda che lega un genitore al proprio figlio.
In “Quando sarai piccola” Simone Cristicchi racconta di sé figlio che, di fronte alla malattia della propria mamma, diventa suo genitore e se ne prende cura, raccontando in musica qualcosa che molti adulti di oggi stanno vivendo – o hanno vissuto – con i propri genitori.
“Ci sono cose che non puoi cancellare, ci sono abbracci che non devi sprecare.
Ci sono sguardi pieni di silenzio che non sai descrivere con le parole.
C’è quella rabbia di vederti cambiare E la fatica di doverlo accettare.
Ci sono pagine di vita, pezzi di memoria Che non so dimenticare”.
(Da “Quando sarai piccola” di S. Cristicchi)
Ne “L’albero delle noci” Brunori Sas racconta di sé uomo che, diventando padre, cambia l’architettura del proprio cuore per fare spazio all’amore per la figlia, un amore che – da quando lei è comparsa nella sua vita – lo ha attraversato e trasformato, mettendo bellezza e fatica, desiderio e paura.
“E ora ti vedo camminare con la manina in quella di tua madre
E tutta questa felicità forse la posso sostenere
Perché hai cambiato l’architettura e le proporzioni del mio cuore
E posso navigare sotto una nuova stella polare”
(Da L’albero delle Noci di Brunori SAS)
Queste due canzoni sono esempi di come la musica sia un balsamo per le nostre vite. Ci sono canzoni che hanno il potere di entrarci nel cuore. Canzoni che, mentre le ascolti, ti danno la sensazione di farti sentire “sentito”. Ovvero, mentre tu le ascolti, loro ascoltano te. Stanno parlando di te. Stanno cantando di te. La nostra mente ha bisogno di nutrirsi di bellezza. E quando la incontra sulla propria strada, si accorge immediatamente che dentro una canzone si può trovare “cibo per l’anima”. Sarebbe bellissimo che tutto questo pervadesse la musica tutta. Senza distinzione di generi e di età." ( Testo di Alberto Pellai )