“Io sono qui, ti aspetto” è questo che ci dice la Vita, anche quando non vorremmo sentirla. E’ in quel suo attenderci, la nostra..."
Sui social Alberto Pellai ci condivide un pensiero, a nostro avviso, profondo e utile. Invitiamo i nostri lettori a leggerlo e a condividerlo: "abbiamo ombre che ci abitano. Ricordi faticosi che ci inseguono.
Siamo spesso ripiegati su noi stessi, con lo sguardo puntato a terra. Eppure la vita continua a chiamarci, anche quando preferiremmo essere sordi.
“Io sono qui, ti aspetto” è questo che ci dice la Vita, anche quando non vorremmo sentirla. E’ in quel suo attenderci, la nostra possibilità. “Va bene, arrivo”, risponde l’uomo che non avrebbe voluto fare nemmeno un passo.
Ma in quel suo dire “Arrivo”, scopre che le gambe quasi si muovono da sole.
Sono pesanti e piene di fatica. Eppure si muovono, camminano in avanti.
Così all’improvviso, non ci si trova più ripiegati su se stessi.
E lo sguardo è proteso in avanti, a scoprire che c’è tutto un mondo intorno.
Ci sono gli alberi, c’è altra gente che cammina. In primavera ci sono anche i fiori. No, non si dileguano le ombre, non scompaiono i ricordi faticosi.
Loro restano lì. Però ora c’è luce. E il respiro diventa pieno.
La vita ci aspetta, non ha fretta."
di La Redazione