Pellai, il piccolo Luca non tornerà a casa. È stato strappato alla sua famiglia all'età di 4 anni ma non tutto è perso, la speranza resta accesa
- La Redazione
- 8 apr
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 9 apr
In queste quattro settimane, Luca è stato portato nella sua nuova famiglia senza mai – e Pellai ribadisce mai – avere un contatto con i genitori affidatari con cui è cresciuto da sempre. Un trauma nel trauma...

Oggi, quando arriverà mezzanotte, saranno passate quattro settimane – questo è l'appello di Pellai sul suo profilo Facebook – da quando Luca è stato prelevato dalla sua famiglia affidataria che lo aveva con sé dal primo mese di vita e portato presso una nuova famiglia dichiarata la sua famiglia adottiva, ovvero famiglia per sempre. La continuità affettiva con cui è stato amato e cresciuto per tutto il tempo della sua vita è stata traumaticamente interrotta per adempiere al regolamento in base al quale la famiglia affidataria non può essere famiglia adottiva.
Poco importa se tale regolamento negli anni è stato modificato dal principio della continuità affettiva, per quegli affidi – paradossalmente detti “ponte” – la cui durata va ben oltre i termini stabiliti per legge. Luca, in questo caso, è la vittima di un paradosso legislativo: tolto alla famiglia che lo ha amato e cresciuto perché quella famiglia doveva amarlo e crescerlo per non più di due anni. Peccato che la legge si è dimenticata di Luca per ben quattro anni, come ben evidenziato nei fascicoli depositati presso il Tribunale dei Minori di Milano dall’Avvocato Sara Cuniberti che sta assistendo la famiglia affidataria che ha chiesto, senza ottenerne la possibilità, di diventarne famiglia adottiva.
In queste quattro settimane, Luca è stato portato nella sua nuova famiglia senza mai – e ribadisco mai – avere un contatto con i genitori affidatari con cui è cresciuto da sempre. Un trauma nel trauma. Immaginatevi di avere quattro anni, di sentirvi dire che da domani avrete una nuova mamma e papà, di essere prelevati dalla casa in cui siete cresciuti per ogni giorno della vostra vita. Immaginate di arrivare in una nuova casa dove ci sono due persone dedite e amorevoli che ti dicono “Da oggi siamo noi la tua mamma e il tuo papà”. immaginate di non avere più il vostro letto, i vostri giocattoli, la vostra tazza della colazione perché tutto è nuovo dentro la vostra nuova vita.
E’ vero: tutto è nuovo è bello, ma è spaventosamente sconosciuto. Immaginate di dovervi adattare a tutto questo, continuando a domandare: “ma la mia mamma e il mio papà dove sono? Perché adesso non li vedo più? Mi verranno a riprendere?” E ogni volta sentirti rispondere che la tua mamma e il tuo papà non sono quelli di prima, ma quelli di adesso e che tu lo imparerai presto. Basta avere pazienza. Può un bambino avere questa pazienza, senza che gli si rompa dentro qualcosa di enorme? Tutti noi specialisti di età evolutiva diciamo che questa cosa non ha alcun senso e che ogni giorno in più di lontananza e assenza di Luca dalla sua casa e famiglia affidataria sono un giorno di angoscia, paura, trauma che poteva essere evitato.
Siamo tutti in attesa che Luca torni a casa sua. SI’ BISOGNA SCRIVERLO A LETTERE MAIUSCOLE: SIAMO TUTTI IN ATTESA CHE LUCA TORNI A CASA SUA. Questa storia non può dirsi conclusa. E il sistema della Tutela Minorile su questo caso non ha giustificazioni di nessuna specie. Tutte le carte depositate in Tribunale e allegate al fascicolo di Luca – che io ho potuto visionare completamente - esprimono in modo chiaro che sia dal punto di vista giuridico che dal punto di vista clinico l’unico diritto che Luca ha è quello di tornare a casa sua. PERCHE’ DOPO 21 GIORNI CHE QUESTA COSA E’ STATA CHIESTA A GRAN VOCE A TUTTI COLORO CHE AVEVANO IL POTERE DI FARLA AVVENIRE, NON E’ ACCADUTA? Ognuno si metta la mano sul cuore e agisca secondo scienza e coscienza. Queste tre settimane lontano da mamma e papà affidatari, sono stati per Luca un trauma nel trauma. Che poteva essere evitato e prevenuto. E siccome non è stato evitato e prevenuto, il danno procurato al bambino cresce sempre di più. PER FAVORE, CHI HA IL POTERE DI FERMARE TUTTO QUESTO, INTERVENGA OGGI STESSO. ( Testo di Alberto Pellai )
Aggiornamenti di oggi
Pellai: "chiedo di ascoltare la puntata della trasmissione Formato Famiglia andata in onda stamattina su Rai Radio 1, condotta da Diana Alessandrini. Ho partecipato alla trasmissione insieme all'Avvocato della famiglia affidataria Sara Cuniberti, all'Avvocato Annamaria Bernardini de Pace e Maria Vittoria Brambilla Presidente della Commissione Parlamentare per l'Infanzia e l'Adolescenza. Ascolterete dalla viva voce di tutti gli ospiti che cosa rende questa storia così ingiusta e al tempo stesso così urgente. Se volete e potete, diffondete questo post."
di La Redazione