Il tetto del capannone su cui stava lavorando il giovane ragazzo è caduto da un'altezza di 10 metri circa
Continuano i decessi sui luoghi di lavoro. Un ragazzo di appena diciotto anni ha perso la vita mentre stava lavorando sul tetto di un capannone che per qualsiasi motivo è caduto da un’altezza di circa 10 metri. Bisognerebbe dire basta alle stragi ed è per questo che l’Unione Sindacale di Base (USB), per giorno 17 luglio 2023 ha indetto un nuovo presidio.
La mattanza degli omicidi sul lavoro continua: un operaio, Franco Mazzelli di appena 18 anni, ha perso la vita a Fermo. Il tetto del capannone sul quale stava lavorando ha ceduto, facendolo precipitare per 10 metri di altezza. Accade in provincia di Fermo, la stessa in cui mesi fa era morto Giuseppe Lenoci, studente di 16 anni, durante un percorso di Alternanza Scuola Lavoro in azienda: un sistema che condanna ugualmente lavoratori e giovani generazioni, serve unirsi per rispondere.
Omicidi sul lavoro: di questo si tratta, non di morti "fatali e imprevedibili" ma della naturale conseguenza di scelte padronali, con le quali interessa solo massimizzare i profitti, tagliando su salari e sicurezza a discapito della vita di lavoratori e lavoratrici.
Sono infatti oltre 600 i morti di lavoro conteggiati da USB e Rete Iside nel solo 2023: la Lombardia è la regione ancora più colpita, con ben 85 decessi da inizio anno. USB e Rete Iside hanno promosso una legge di iniziativa popolare, insieme ad altri soggetti politici e sociali, per l’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro nel codice penale: una nuova fattispecie di reato, che avrà una funzione di deterrenza nei confronti di chi taglia su salute e sicurezza di chi lavora per aumentare i profitti.
di CLAUDIO CASTAGNA
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