Anief: “In Italia gli alunni disabili hanno superato le 300mila unità’’
In Italia gli alunni disabili hanno superato le 300mila unità. E anche gli insegnanti di sostegno aumentano in modo proporzionale superando l’ennesimo record: nei primi giorni dell’anno scolastico sono stati 194.481 posti di sostegno conteggiati: 126.170 inclusi i posti di potenziamento in organico di diritto e 68.311 in deroga che entro qualche mese diventeranno oltre 81mila per via di almeno 13mila posti che andranno ad aggiungersi. Tuttoscuola ha calcolato che “almeno 20-22 mila posti in organico di diritto saranno coperti da supplenti annuali con contratto a tempo determinato”, quindi anche quest’anno possiamo dire con certezza che i posti di sostegno assegnato a docenti precari saranno oltre 100mila. Una enormità. Che non può certamente risolversi con il concorso in arrivo per soli 13mila posti.
I dati numerici su alunni e docenti, rilanciati ancora dalla stampa specializzata sulla base del Focus ministeriale di inizio anno scolastico fornito dal ministero dell’Istruzione e del Merito, dimostrano un’evidenza: la disabilità è sempre più presente nelle nostre scuole. Ma quali contromisure, quali risposte, sta fornendo chi amministra la scuola a questo fenomeno? Poche, davvero poche. “Siamo d’accordo con il ministro dell’Istruzione quando dice di volere intervenire sul regolamento per le supplenze, ma non sul metodo: confermare sullo stesso posto i supplenti di sostegno, su richiesta delle famiglie, per l’intero ciclo scolastico dello studente con disabilità, non è la strada giusta per risolvere il problema. Il ‘male’ del sostegno italiano sono gli oltre 80mila posti in deroga, che devono andare a finire il prima possibile nell’organico di diritto. A quel punto, dopo avere anche specializzato molti più docenti rispetto ai numeri esigui di oggi, si potranno stabilizzare i precari e finalmente pensare di avere inferto un colpo decisivo alla continuità didattica”.
Secondo Anief, le immissioni in ruolo andrebbero realizzate per i supplenti di sostegno che hanno svolto già tre annualità di servizio: se non specializzati, i docenti dovrebbero essere introdotti in sovrannumero nei Tfa. “È inaccettabile – continua Pacifico – che la metà degli insegnanti di sostegno debba oggi ancora essere precario e non si dia l’opportunità di specializzarsi nell’insegnamento della didattica speciale. Anche per questo abbiamo riavviato l'iniziativa gratuita ‘Non un’ora di meno’, attraverso la quale le famiglie degli alunni, ma anche gli stessi docenti e tutti gli operatori scolastici, hanno la possibilità di fare attivare tutti i posti richiesti dalle scuole agli Uffici scolastici”.
Il giovane sindacato ricorda, infine, che pure i triennalisti esclusi dal TFA VIII ciclo possono ricorrere al Tar del Lazio per chiedere l’accesso diretto ai corsi senza passare per la selezione. Questi docenti devono avere prestato servizio su posto di sostegno per almeno tre anni negli ultimi cinque: il ricorso si propone di far accedere i docenti precari direttamente al corso universitario al di là della quota di riserva del 35% dei posti attivati previsto dal Decreto Interministeriale n. 691/2023 dopo lo svolgimento delle prove. È comunque necessario aver partecipato alle selezioni per l'accesso al TFA Sostegno dell'università di proprio interesse in attesa dell'esito del ricorso.
di LA REDAZIONE
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