A breve saranno pronte le nuove disposizioni che riguardano la gestione della quarantena a scuola per docenti e studenti. Documento stilato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con i ministeri dell’Istruzione e Salute e con le regioni. Nel momento in cui un docente dovesse risultare positivo al virus da covid sarà applicata la sorveglianza con testing e potrà fare ritorno a scuola solo quando risulta negativizzato. Se dovesse presentarsi un altro caso da contagio per coloro che sono vaccinati e/o negativizzati negli ultimi 6 mesi è prevista la sorveglianza con testing e per tutti gli altri la quarantena, salvo casi eccezionali quando i positivi sono più di due oltre al docente tutta la classe dovrà andare in quarantena.
Anche per gli studenti della scuola primaria e secondaria, se a risultare positivi sono tre in una classe, la quarantena scatta per tutti e si dovranno seguire i 10 giorni per i non vaccinati e 7 giorni per i vaccinati.
Per la scuola dell’infanzia e asilo nido invece, con un caso positivo in classe tutti dovranno rispettare la quarantena di dieci giorni.
Dalle nuove disposizioni la quarantena non dovrebbe essere immediata dal momento in cui, se i compagni del positivo dovessero risultare negativi al test, la didattica in presenza andrebbe avanti e se dovesse presentarsi un nuovo caso positivo, scatterebbe la Dad ma solo per i non vaccinati.
All’Ansa, la segretaria nazionale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, dice: “Il testo che abbiamo letto sulla nuova gestione delle quarantene nelle scuole, se confermato, introduce degli elementi di violazione della privacy da parte del dirigente o degli addetti al controllo negli istituti perché richiede una rilevazione del setting: non si può agire violando la privacy in merito alla vaccinazione“. Aggiunge: “Possibile che le Asl con la loro competenza non siano in condizione di tracciare le situazioni senza coinvolgere gli addetti alla sicurezza nelle scuole o il dirigente scolastico?” “Non è corretto questo modo di procedere – protesta Marcello Pacifico che guida il sindacato Anief – gli studenti sono tutti uguali e non si possono dividere in categorie sulla base della vaccinazione fatta o meno. Siamo pronti a fare le barricate e a ricorrere in tribunale”. Per Pino Turi, che guida la Uil scuola, “è arrivato il momento di incardinare nelle scuole o in gruppi di scuole, un presidio sanitario in grado di effettuare la prevenzione che, insieme alla campagna vaccinale, possa consentire la continuità delle attività didattiche in presenza che è il vero obiettivo da dover raggiungere”.