"Il termine «conflitto» deriva dal latino e significa soffrire insieme, contiene il prefisso latino cum- che porta parole come comunicazione..."
Soprattutto a partire dagli ultimi decenni, il termine «conflitto» viene usato al posto del più legittimo «guerra» nelle tante situazioni drammatiche e disperate di morte, distruzione e violenza che si registrano nel mondo. Il termine «conflitto» deriva dal latino e significa soffrire insieme, contiene il prefisso latino cum- che porta parole come comunicazione, compagnia, coinvolgimento, contatto, comunità, convegno, anche complicazione.
Come si può usare questa parola come sinonimo di ogni sorta di nefandezza?
Non si tratta di cercare una assoluta correttezza, ma di evitare quelle forzature che poi agiscono sul sentire comune.
Di distinguere ciò che va distinto: una cosa è la guerra, quella catastrofe immane che vediamo nelle immagini che arrivano dalle fonti mediatiche, e altro è la divergenza che puoi avere con il barista che non ti ha servito il cappuccino esattamente all’italiana o con tuo figlio quattordicenne che alle 11 di sera non ha ancora finito
di studiare per l’interrogazione di domani. Riprendersi il significato delle parole è vitale, quasi una forma di liberazione dall’occupazione nefasta che un certo immaginario comune cerca di produrre.
di La Redazione