"Insistere con scuole particolarmente impegnative se i figlioli appaiono molto refrattari allo studio non è una buona idea..."
Sta per iniziare il periodo degli open day scolastici e spesso mi sento rivolgere questa domanda: come si fa a scegliere la scuola “giusta”?
Prima di tutto: per ragazzi e ragazze di appena 12 anni, al massimo 13, è problematico sapere con certezza quale sarà la loro vita e in qual direzione andrà. Il compito dei genitori non è quindi cercare la soluzione perfetta, che tra l’altro non esiste, ma aiutare i figli e le figlie a evitare le scelte più sbagliate.
Ricordo un amico che aveva un figlio eccezionale a scuola, ma che si era invaghito del cooking. Voleva rinunciare a un'ottima carriera scolastica perché si era innamorato di Masterchef. I genitori sono intervenuti e parlando lui ha cambiato idea. Hanno fatto bene.
Certamente i desideri dei figli sono da comprendere, ma a volte si basano su idee estemporanee e rischiano di portare a decisione strampalate.
Alla fine delle medie l’orientamento allo stato puro è tecnicamente impossibile. Insistere con scuole particolarmente impegnative se i figlioli appaiono molto refrattari allo studio non è una buona idea così come un criterio da cui partire può essere la passione per la lettura. Il punto è che azzeccare la scuola superiore giusta appare un'operazione impropria.
Prendiamo il mio caso. Nel ‘71 mi dissero che avrei potuto fare qualsiasi scuola tranne il liceo classico, perché non ero bravo in italiano. Nella mia vita avrò scritto una sessantina di libri.
di CLAUDIO CASTAGNA