La decisione di ricorrere legalmente si inserisce in un quadro di azioni tese a contrastare i rischi legati a percorsi agevolati, privi di...
Se da un lato abbiamo contezza che i corsi Indire da 30 CFU online saranno attivati a breve, per come asserito più volte dal Ministro Valditara e ieri anche dal senatore Mario Pittoni, durante il presidio al MIM ( CLICCA QUI ), dall'altro c'è chi non ci sta e si oppone anche dal punto di vista legale.
A seguire il comunicato del Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati: "In data 2 gennaio 2025, gli avvocati incaricati hanno notificato il ricorso al Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), a seguito della mancata risposta concreta alla diffida inviata in precedenza. L'azione legale rappresenta un ulteriore passo nelle mobilitazioni avviate dal Collettivo per difendere i diritti dei docenti di sostegno e garantire la qualità della formazione scolastica, elemento cruciale per una scuola inclusiva.
Da mesi, il Collettivo avanza richieste precise al MIM: definire con chiarezza i criteri applicativi dei nuovi percorsi, distinguere tra docenti formati con 60 CFU e quelli che hanno seguito percorsi ridotti, istituendo graduatorie separate per garantire equità e trasparenza. È stata inoltre richiesta l’attivazione di un tavolo tecnico per individuare soluzioni condivise che valorizzino la professionalità dei docenti di sostegno e tutelino la qualità dell'insegnamento.
La decisione di ricorrere legalmente si inserisce in un quadro di azioni tese a contrastare i rischi legati a percorsi agevolati, privi di selezioni rigorose e di obblighi formativi comparabili a quelli standard, che potrebbero compromettere la qualità della preparazione dei docenti di sostegno, con conseguenze gravi per il diritto all’educazione degli alunni con disabilità. Non possiamo permettere che la qualità della formazione venga sacrificata, compromettendo la preparazione dei docenti e, di conseguenza, il diritto all’educazione degli alunni. La scuola deve essere un luogo di inclusione e pari opportunità per tutti, e il Ministero ha il dovere di rispettare le norme vigenti, garantendo equità e trasparenza. Il Collettivo continuerà a lottare per la tutela dei diritti dei docenti precari, per una scuola inclusiva e per il diritto all’educazione di tutti.