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Nella scuola della vita l'energia che alimenta corpo e anima è l'amore

De Crescenzo: " non mi riferisco soltanto all'innamoramento che si può provare verso un eventuale partner. Si amano i propri genitori, i propri figli, gli amici..."



"Continuo a dire, a costo di ripetermi, che innamorarsi non conviene. In ogni relazione amorosa, infatti, c'è sempre uno che soffre e l'altro che si annoia, e questo perché l'amore inizia contemporaneamente per poi finire in tempi diversi. Meglio allora l'amicizia: quella vera, dura più a lungo e cresce con il passare degli anni. D'altra parte, ciò di cui abbiamo veramente bisogno non è la passione ma la possibilità di comunicare con un altro essere umano. Di uno, insomma, che ci capisca e con il quale si possa entrare in sintonia.




Penso anche che una volta era facile dire: "Ti amerò per tutta la vita", perché la vita durava di meno. Oggi, invece, chi se la prende una responsabilità simile?

Direte voi: "Cominciamo bene!".

Vabbè, è vero, ci sono coppie che restano insieme anche fino alla morte. Sono poche, ma esistono. Secondo le statistiche, a ognuno di noi, in media, toccano tre grandi amori: uno verso i sedici, uno nella maturità e uno, purtroppo, quando si è anziani.



L'amore è un'energia che alimenta il nostro corpo e la nostra anima, e ci consente nel confronto con l'altro di crescere, affinando la nostra individualità.

"Cogito ergo sum" sosteneva Cartesio. Ovvero, penso dunque sono.

"Amo ergo sum" dico io.

Amo, ed è grazie a questo amore che "sono", che esisto.




Non voglio con ciò affermare che se non amo non esisto, sia chiaro, ma la vita, se la affrontiamo da innamorati, è di sicuro più allegra. E non mi riferisco soltanto all'innamoramento che si può provare verso un eventuale partner. Si amano i propri genitori, i propri figli, gli amici. Ma si può amare anche il proprio lavoro, i libri, l'arte, la musica, viaggiare e altro ancora.

Forse è un tipo di amore diverso, ma può essere allo stesso modo appagante."




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di LA REDAZIONE




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