“Bastano pochi attimi per cambiare totalmente il modo di vedere noi stessi. Pochi istanti di percezione producono gocce di cambiamento inimmaginabili”

Quante volte ci è capitato nella nostra vita di non sentirci all’altezza di una o più situazioni, sia in campo lavorativo che relazionale, e spesso ci pervade il senso di insicurezza che ci fa mettere in dubbio noi stessi e ciò che sappiamo fare.
Ed è proprio quando ci soffermiamo sulle nostre insicurezze, invece che sulle nostre capacità, ci troviamo a rifiutare una proposta di lavoro, un appuntamento, un’opportunità senza neppure averci provato.
A proposito di questo, ci viene in soccorso il fondatore di Riza, lo psichiatra e psicologo Raffaele Morelli, che nel suo libro “QUELLA MALEDETTA PAURA DI NON ESSERE ALL’ALTEZZA ” affronta proprio questo argomento:
“La nostra interiorità è pervasa da un profondo senso di insicurezza e dal pensiero ricorrente di non essere all’altezza: siamo sempre insoddisfatti, viviamo nel giudizio perenne su noi stessi e qualsiasi meta raggiungiamo non è mai abbastanza. Abbiamo paura di parlare davanti agli altri, di esprimere un’opinione, di essere al centro dell’attenzione, per timore di essere giudicati. Questa paura assume mille volti e diventa ansia dell’esame, di sostenere una conversazione, dell’autorità, del fallimento”…”Eppure non c’è errore più grande di cercare l’autostima fuori di sé, di collegarla ai risultati che otteniamo, all’approvazione degli altri. Perché l’autostima è un cammino verso qualcosa che già è dentro di noi, che “vede” la nostra unicità e giorno dopo giorno la realizza.”
Quindi spesso commettiamo l’errore di sperare di ricevere le risposte ai nostri disagi dall’esterno, perché non abbiamo chiaro il nostro valore.
Ma nella nostra parte più profonda, nella nostra anima, abbiamo già tutte le risorse necessarie per far fronte a questa insicurezza.
Inoltre quello che ci fa cadere in questo vortice di emozioni ingannevoli sono le aspettative, i pregiudizi che gli altri vogliono imporci, come se la vita fosse una continua corsa e vince chi salta l’ostacolo più alto.
Ma non siamo stati creati per saltare tutti l’ostacolo più alto.
Si possono fare grandi cose anche saltando poco e un po’ alla volta.
di NATALIA SESSA