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Pittoni: "bisogna assumere i docenti precari dalle graduatorie di merito per garantire insegnanti titolari a tutti gli studenti”

Aggiornamento: 3 nov

"La nostra proposta è quella di diversificare i canali di reclutamento per velocizzare l’assunzione a tempo indeterminato degli insegnanti, valorizzando merito ed..."

«La nostra proposta - spiega il senatore Mario Pittoni - è quella di diversificare i canali di reclutamento per velocizzare l’assunzione a tempo indeterminato degli insegnanti, valorizzando merito ed esperienza invece di limitarsi al tradizionale concorso per titoli ed esami, con tempi ormai fuori dalla realtà rispetto alle esigenze concrete della scuola.

Una nostra proposta in questo senso è stata depositata nel 2020 quando, con lo scoppio della pandemia, poter contare su docenti titolari per tutti gli studenti era diventata la vera priorità, purtroppo ignorata dai governi di allora. La questione, come annunciato dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, sarà oggetto d’interlocuzione con la Commissione europea. Sarebbe comunque interesse anche di Bruxelles, oltre che semplice buonsenso, rivedere l’intesa siglata la scorsa legislatura. Adesso si tratta di capire fino a che punto gli accordi legati ai fondi del Pnrr ci condizionano, ma se l’Europa tiene davvero alla continuità didattica, è evidente che la differenza può farla solo un adeguato numero di assunzioni a tempo indeterminato, in quanto i fatti dicono che è marginale se non addirittura controproducente il contributo alla continuità dell’attuale vincolo di permanenza forzoso. Non è un caso se non pochi insegnanti rinunciano al contratto di ruolo».

Assumere dalle graduatorie di merito?

Pittoni risponde di sì e asserisce che « si tratta di graduatorie di merito, non di semplici liste. Sono insegnanti che hanno conseguito la vecchia e valida laurea quadriennale (o un titolo di studio equivalente) oppure una laurea quinquennale a ciclo unico o, ancora, la nuova triennale seguita dalla magistrale, raccogliendo i crediti formativi universitari necessari oltre a presentare e discutere (nel caso del cosiddetto 3+2) due tesi di laurea.

Per di più occorrono tre anni di servizio nella scuola statale e quindi il merito, che giustamente si richiede per l’accesso al pubblico impiego, è stato già dimostrato e riconosciuto sul campo: questi docenti sono stati per almeno tre anni educatori e formatori dei nostri ragazzi, li hanno valutati determinandone spesso l’avvenire scolastico, li hanno vagliati agli esami di Stato e in caso di errore sono stati sanzionati esattamente come i loro colleghi di ruolo».





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di LA REDAZIONE




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