Il diritto all’ascolto e all’espressione di sé, il diritto alla cura e alla sicurezza, il diritto a crescere in ambienti e contesti educativi di qualità, sanciti da Carte internazionali a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, alla base di ogni sviluppo, hanno anche nel nostro Paese la possibilità di compiere un significativo passo in avanti
Nella giornata celebrativa il Coordinamento nazionale per le politiche dell'infanzia e della sua scuola, organismo plurale formato dai rappresentanti delle cinque storiche associazioni professionali della scuola, AIMC, ANDIS, CIDI, FNISM e MCE e dai rappresentanti delle quattro maggiori organizzazioni sindacali, FLC-CGIL, CISL SCUOLA, FEDERAZIONE UIL SCUOLA RUA e SNALS-Confsal, ritiene opportuno ribadire le sue legittime preoccupazioni rispetto alla tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti.
Occorre uno sforzo consapevole, a tutti i livelli, per definire i necessari processi di accompagnamento per la costruzione di una diffusa cultura dell’infanzia integrata e condivisa. Il diritto all’ascolto e all’espressione di sé, il diritto alla cura e alla sicurezza, il diritto a crescere in ambienti e contesti educativi di qualità, sanciti da Carte internazionali a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, alla base di ogni sviluppo, hanno anche nel nostro Paese la possibilità di compiere un significativo passo in avanti.
Diventa sempre più urgente alimentare il convincimento che l’educazione, la crescita, lo sviluppo hanno a fondamento il periodo compreso tra zero e sei anni, le attività svolte nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, e che pertanto la possibilità della loro frequenza risponda a un diritto universale e individuale. Da questa prospettiva deriva, come naturale conseguenza, la messa a punto d’interventi legislativi, che rendano esigibile e concreta la generalizzazione piena dei servizi educativi e della scuola dell’infanzia finalizzata al superamento delle disparità territoriali presenti nel nostro Paese, derivanti dalle differenti condizioni strutturali, geografiche, culturali, che rischiano di essere accentuate invece che ridotte.
Il Coordinamento s’impegna a continuare il suo lavoro di:
- osservazione dei processi in atto;
- segnalazione delle incongruenze tra le dichiarazioni dei diritti costituzionali e
internazionali, la cornice teorica disegnata dagli attuali documenti programmatici, la
complessità della realtà scolastica e le azioni messe in campo dai diversi soggetti
istituzionali a livello nazionale, regionale e locale;
- realizzazione di iniziative d’informazione e formazione;
- promozione del confronto con gli addetti ai lavori, con esperti e responsabili decisionali, con diversi soggetti e contesti educativi;
- presa in carico delle problematiche derivanti dalla quotidiana pratica professionale;
Ciò che conta è puntare sulla sinergia e sulla ricerca di condivisione, che contraddistingue l’attività stessa del Coordinamento, sempre pronto a testimoniare la comune passione educativa a difesa dei diritti inalienabili delle nuove generazioni alle quali il mondo adulto ha il dovere di offrire gli strumenti per leggere e interpretare la realtà, per scoprire e mettere a disposizione di sé e della società i propri talenti per diventare co-costruttori di un inedito futuro orientato al bene comune.
Il Coordinamento per le politiche dell’infanzia e della sua scuola in più documenti ed eventi ha considerato che sostenere la centralità educativa dei servizi da zero a tre anni e della scuola dell’infanzia dai tre ai sei anni significa:
di VALENTINA ZIN
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