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IDONEI AI CONCORSI? L'EUROPA IMPONE DI ASSUMERLI: È UN LORO DIRITTO.

"la normativa italiana “non previene né sanziona in misura sufficiente l’utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato per diverse categorie"...

La verità è una ed è inconfutabile, l'Europa vuole che non si abusi dei contratti a tempo determinato. L'Europa vuole che, in riferimento ai precari storici si proceda con l'assunzione a tempo indeterminato. Non è una mera affermazione che si fonda su un assunto logico ma è la normativa europea che lo prevede. Un diritto per i precari e un dovere per il sistema politico italiano.

Cerchiamo di capire la situazione, andando con ordine iniziamo con il dire che la Commissione europea nel luglio 2019 ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia.

Successivamente, in particolar modo il 19 Aprile 2023, la Commissione aveva inviato all'Italia un parere motivato attraverso il quale si evidenziava che la normativa italiana “non previene né sanziona in misura sufficiente l’utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato per diverse categorie di lavoratori del settore pubblico in Italia”.



Ciò che si desume è che l'Italia sta abusando dei contratti a termine. E la situazione preoccupante è rivolta proprio nei confronti dei precari e in particolar modo nei riguardi degli Idonei ai concorsi. Si tratta di circa 250mila.


COME AVREBBE POTUTO EVITARE L'ITALIA LA PROCEDURA DI INFRAZIONE?

L'Italia avrebbe dovuto bandire un concorso per circa 250mila docenti ( il fabbisogno reale di docenti ) così da procedere con la loro assunzione. In realtà ad oggi in Italia, nonostante l'Europa imponga il non abuso dei contratto a tempo determinato, manca la volontà di procedere in tal senso.

Inspiegabilmente vengono programmati più concorsi che non arginano il problema del precariato storico in quanto i posti messi a bando a stento riescono a coprire i posti che si rendono disponibili a seguito dei pensionamenti.


Si tratta di una situazione inconcepibile, alla luce della situazione di precariato in cui versa la scuola italiana, dove ogni anno necessitano sempre più supplenze per coprire la carenza di organico.

È necessario, quindi, un intervento immediato da parte del Governo che dovrà prendere piena consapevolezza del fatto che il personale qualificato deve essere assunto e non può essere estromesso dal sistema: d'altronde si tratta di un loro diritto. Non ci si può permettere il lusso di sbagliare, occorre un cambio di rotta immediato, senza alcun tentennamento. È una questione di rispettare il diritto europeo e i diritti dei docenti precari, uno dei pilastri del sistema scolastico italiano.


L'ITALIA È COLPEVOLE DI AVER ABUSATO DELL'UTILIZZO DEI CONTRATTI A TERMINE NEI RIGUARDI DEI PRECARI STORICI ED HA DOVUTO QUINDI INTRODURRE MISURE PER COMPENSARE

Il decreto legge 16 settembre 2024 n. 131, concernente "Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano", è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il Consiglio dei Ministri ha infatti varato giorno 4 Settembre il Decreto Legge Salva Infrazioni, grazie al quale è stato introdotto un indennizzo compreso tra 4 e 24 mensilità per i precari storici della PA per l’abuso dei contratti a termine. 


In particolar modo il giudice stabilisce un’indennità nella misura compresa tra un minimo di quattro e un massimo di ventiquattro mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto, avuto riguardo alla gravità della violazione anche in rapporto al numero dei contratti in successione intervenuti tra le parti e alla durata complessiva del rapporto CONTUNUA A LEGGERE E SCARICA IL DECRETO PUBBLICATO IN GU ( CLICCA QUI ).


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di LA REDAZIONE



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