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I docenti idonei al concorso vanno assunti, è una battaglia per il futuro stesso della scuola e non può essere ignorata

Aggiornamento: 17 gen

"E non possiamo accettare che qualcuno scarichi le colpe sulla Commissione Europea. Non è vero che Bruxelles ci impedisce di correggere questa ingiustizia. La responsabilità è del nostro Paese, dello Stato italiano, che è..."

A seguire pubblichiamo la lettera aperta del portavoce degli "idonei PNRR 23/24: "Questa è una battaglia che non può essere ignorata, una battaglia per la giustizia, il lavoro e la trasparenza, che riguarda migliaia di docenti precari e il futuro stesso della scuola pubblica italiana. Non siamo solo lavoratori e lavoratrici esclusi: siamo persone che, con sacrificio, competenza e passione, continuano a reggere il sistema educativo del Paese.

Durante le festività, in migliaia ci siamo mobilitati sotto il Ministero dell’Istruzione. Lo abbiamo fatto per rivendicare un diritto elementare: la pubblicazione delle graduatorie del concorso PNRR 2023/2024, con nomi, cognomi e punteggi. Lo abbiamo fatto per chiedere che quelle graduatorie siano a scorrimento, come avviene in ogni altro concorso pubblico. La nostra battaglia non si fermerà finché non avremo risposte concrete dal governo, dal Ministro Valditara, che continua a ignorare le nostre richieste e a trattarci come fantasmi. È da ottobre che attendiamo notizie sul nostro futuro.

E non possiamo accettare che qualcuno scarichi le colpe sulla Commissione Europea. Non è vero che Bruxelles ci impedisce di correggere questa ingiustizia. La responsabilità è del nostro Paese, dello Stato italiano, che è stato ripetutamente sanzionato dall’Unione Europea per abuso di contratti a termine nella scuola. È il governo italiano che deve rimediare, tutelare i lavoratori precari e correggere un sistema che, oggi, nega loro il riconoscimento che meritano. È inaccettabile, inoltre, che in un Paese civile si debba continuare a pagare tasse per iscriversi a concorsi già superati, e ulteriori soldi per accedere a percorsi abilitanti obbligatori.

È un paradosso intollerabile che si venga costretti a ripetere concorsi che abbiamo già ampiamente superato e che, in base alle regole discriminatorie attuali, non vinceremo mai.

Questa situazione non è solo ingiusta: è assurda e contraria ai principi di equità e merito che dovrebbero guidare ogni concorso pubblico. Non ci fermeremo finché questa ingiustizia non sarà corretta. Chiediamo risposte immediate e un intervento concreto. Non è solo una battaglia dei precari.

È una battaglia per la scuola pubblica italiana.

È una battaglia per il futuro del nostro Paese. E non smetteremo mai di combatterla."

di CLAUDIO CASTAGNA

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