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Galimberti, tra il bisogno di sicurezza e la sete di passione: il coraggio di amare davvero in un tempo che ci invita alla prudenza e ci allontana dall’autenticità

Aggiornamento: 20 ore fa

l'amore è quel sentimento imprevedibile che consente di relazionarci con l’altro, riscoprendo il nostro lato più vulnerabile, quello più sensibile, mettendoci alla prova, rischiando, perché quando...

Le relazioni affettive, investendo la sfera dei nostri sentimenti, non sono sempre molto semplici da gestire, alla luce di una fragilità e vulnerabilità che spesso preferiamo non mostrare ma custodire gelosamente.


“Il nostro desiderio di sicurezza e la nostra sete di passione ci spingono in direzioni opposte. Qualsiasi eccitazione idealizzante, infatti, mette l’amante in pericolo, perché l’idealizzazione può non essere ricambiata, l’amore può non essere corrisposto. E allora si troncano gli amori sul nascere, non perché l’idealizzazione viene meno a contatto con la realtà e la familiarità, ma per non dipendere da una idealizzazione appassionata che può mettere a rischio la sicurezza e la prevedibilità di cui in una relazione sentiamo il bisogno.

Le caratteristiche adorate dell’altra persona possono anche non essere affatto illusorie, ma siccome perdere chi è “unico al mondo” è molto più doloroso che perdere uno qualsiasi, dall’idealizzazione di solito ci si difende o troncando la relazione dopo il primo incontro, o aggrappandosi alle imperfezioni e ai difetti della persona amata per tenere a bada la fascinazione. Meglio spegnere subito una stella o offuscarne la luce, piuttosto che correre il rischio che quella stella non splenda per noi. Brividi sì, ma brividi sicuri”, in tal modo inizia la sua profonda disamina il filosofo, saggista e psicoanalista Umberto Galimberti.


Da un lato, quindi, la necessità di sicurezza, dall’altro, invece, l’amore travolgente, la passione che ci rende vivi, il desiderio di trovare nell’altro una persona capace di starci accanto e di comprenderci fino in fondo.

“Quando cerchiamo di assicurarci una certa stabilità degradando le idealizzazioni, diciamo di noi che siamo più saggi e ne sappiamo di più. Ma non è assolutamente certo che il terreno stabile che cerchiamo con il nostro “sano realismo” sia più reale delle idealizzazioni che incendiano le nostre passioni. In realtà quel terreno è solo selezionato per scopi diversi, di solito di natura difensiva, per eludere la delusione. Ma evitando il rischio della delusione (…) si evita anche di costruire e trasformare la realtà”, queste le parole del filosofo.


In una società dominata dalla razionalità della tecnica lasciarsi travolgere dalle emozioni appare un lusso che non tutti possono permettersi e così si preferisce essere anaffettivi, anestetizzati emotivamente, pur di eludere la delusione, non riuscendo però, in tal modo, a costruire e trasformare la realtà.


“Amore non è una condizione passiva, ma una costruzione attiva che trasforma una realtà per sé insignificante in una fascinazione, grazie a quell’idealizzazione che l’amore vuole realizzare. Perché amore è innanzitutto ‘attiva creazione’ e non ‘passiva soddisfazione’. Capaci d’amore non sono mai coloro che stanno in attesa dell’incontro della loro vita, ma coloro che lo creano trasformando il reale secondo il proprio ideale. […] Attenti dunque al “sano realismo”. Come dice Wallace Stevens, esso è l’ultima illusione che costruiamo per difenderci anticipatamente dalla disillusione. Ma in queste regioni, abitate dalla prudenza scambiata per ‘esame di realtà’, non è dato incontrare le cose d’Amore”, in tal modo termina la sua profonda riflessione Umberto Galimberti.

 


L’amore, pertanto, è costruzione attiva e non condizione passiva: “attiva creazione” e non “passiva soddisfazione”. L’amore è una danza tra due persone che scelgono di camminare insieme, pur sapendo che ogni passo è incerto: significa imparare, giorno dopo giorno, ad essere più veri, più autentici, ed anche più felici.

Si tratta di un sentimento imprevedibile che consente di relazionarci con l’altro, riscoprendo il nostro lato più vulnerabile, quello più sensibile, mettendoci alla prova, rischiando, perché quando si ama non si può essere prudenti ma occorre osare, alla luce di un amore che richiede tempo e pazienza, ascolto e premura, scegliendo giorno dopo giorno quella persona alla quale doniamo una parte di noi senza però pretendere nulla in cambio.

di VALENTINA TROPEA







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