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Galimberti: Per poter ritrovare se stessi occorre ritornare ad emozionarsi perché le emozioni ci permettono di vivere serenamente, scaldando il cuore nutrendo la nostra anima

Aggiornamento: 3 ore fa

Nonostante le emozioni del cuore, sulla base del modello platonico, sono considerate irrazionali ed incontrollabili, in realtà il filosofo, saggista e psicoanalista Umberto Galimberti vuole porre l'accento sulla capacità adattiva delle emozioni, cioè sulla...

In una società nella quale la razionalità della tecnica sembra aver preso il sopravvento, le emozioni finiscono con l'occupare uno spazio piccolissimo e marginale, quasi come se non ci fosse tempo per dedicarsi alla propria essenza, alle proprie passioni ed ambizioni, così determinando un appiattimento ed un impoverimento di una civiltà spesso priva di valori ed ideali.

Lo sviluppo della tecnologia ha contribuito senza dubbio alcuno alla trasformazione dei rapporti umani, così da ritrovarci alle prese con nuove generazioni apatiche e prive di stimoli, spesso spente e senza alcun tipo di sogno o meta da perseguire.

Il ruolo degli educatori e degli insegnanti rimane sempre di imprescindibile rilevanza e d'altronde scuola e famiglia rappresentano i luoghi principali nei quali i giovanissimi trascorrono la maggior parte del loro tempo, iniziando a formare la loro personalità e ad agire responsabilmente.

Nonostante le emozioni del cuore, sulla base del modello platonico, siano considerate irrazionali ed incontrollabili, in realtà il filosofo, saggista e psicoanalista Umberto Galimberti vuole porre l'accento sulla capacità adattiva delle emozioni, cioè sulla loro rapidità nel trovare soluzioni immediate in situazioni che non consentono una lunga riflessione, come nel caso di un pericolo che si presenta improvvisamente.

Occorre inoltre evidenziare come le emozioni siano connotate anche da intenzionalità: "le emozioni sono sempre intenzionali, nel senso che hanno come riferimento qualcuno o qualcosa. Ad esempio il rancore, la benevolenza, l'invidia, l'ira non sorgono a caso, ma sono sempre diretti verso una persona, oppure verso un ambiente che l'emozione è in grado di valutare se è favorevole o sfavorevole, allo scopo di un adeguamento funzionale a come l'ambiente è stato percepito", così ci spiega Galimberti in maniera chiara e dettagliata.


L'emozione, inoltre, promuove un'azione organizzata in riferimento al contesto percepito: ad esempio, a fronte di una situazione spiacevole, l'emozione innesca un'azione organizzata volta ad evitarla e a porvi fine.

"L'azione organizzata promossa dall'emozione si esprime nell'organizzazione di comportamenti la cui efficacia dipende dalla motivazione, che a sua volta è strettamente connessa alla percezione della situazione", questa la riflessione di Galimberti.

Ogni emozione, inoltre, ha un suo significato intrinseco che permette di differenziala dalle altre ed allo stesso tempo di comprenderla fino in fondo, tenuto conto della finalità che persegue.

Quando una studentessa singhiozza davanti all'insegnante perché non sa rispondere alle sue domande, il pianto non rappresenta una condotta di insuccesso, ma la propria impreparazione.

Ecco allora l'importanza di vivere emozionandoci, senza mai perdere l'entusiasmo per le piccole cose, attribuendo il giusto peso ad ogni singolo attimo della nostra esistenza, senza mai sprecare il nostro tempo ma anzi valorizzando la nostra vita grazie a quelle emozioni che scaldando il cuore e nutrono l'anima dolcemente.


di VALENTINA TROPEA





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