“Ecco perché credo che l’amore non sia qualcosa da rincorrere o da possedere, ma da vivere. È una scoperta continua, una danza tra due persone che scelgono di…”

Se dovessimo soffermarci solo un attimo e riflettere su cosa significhi amare per ciascuno di noi, allora non sarebbe semplice far convergere tutti nella medesima direzione poiché l’amore è un sentimento dalle mille sfaccettature, estremamente variegato, espressione dell’essenza di ciascun individuo.
A tal proposito il filosofo, saggista e psicoanalista Umberto Galimberti esprime il suo pensiero in merito attraverso una disamina dettagliata che ci offre dei considerevoli spunti di riflessione.
“Parlare d’amore non è mai semplice. L’amore è forse il sentimento più discusso, raccontato e frainteso nella storia dell’umanità. Eppure, ci troviamo spesso a viverlo senza comprenderlo pienamente. Quando parlo d’amore, non mi riferisco solo alla passione romantica o all’attrazione fisica, ma a quell’esperienza che ci mette di fronte alla parte più profonda e vulnerabile di noi stessi.
L’amore è, prima di tutto, un rischio. Amare significa consegnare una parte di noi a un’altra persona, sapendo che potremmo soffrire, che potremmo non essere ricambiati o, peggio, che potremmo perderci nell’altro fino a smarrire noi stessi. Questo, però, non è un limite dell’amore, ma la sua essenza. Amare significa accettare che l’altro esiste non come proiezione dei nostri desideri, ma come individuo autonomo, con i suoi bisogni e i suoi limiti.
Nel mondo contemporaneo, l’amore si scontra con le dinamiche di un’epoca che tende a ridurre tutto a consumo, persino i sentimenti. La velocità con cui viviamo ci porta spesso a confondere l’amore con l’eccitazione del momento o con il bisogno di riempire vuoti emotivi. Ma l’amore, quello vero, richiede tempo. È un sentimento che cresce, si trasforma e resiste alle tempeste della vita. È un atto di pazienza, di ascolto e di cura”, queste le significative parole del filosofo.
Quando si ama lo si fa incondizionatamente e senza riserve, alla luce di un sentimento capace di “resistere alle tempeste della vita”, un sentimento puro e duraturo che si esprime in diverse forme: si pensi, ad esempio, all’amore filiale che un genitore prova fin dalla nascita del suo piccolo, e che perdura per tutta la vita, con un’intensità che non conosce limiti o barriere, ma anzi tale sentimento è destinato a crescere sempre di più, garantendo ai figli una presenza costante ed un punto di riferimento nel proprio cammino e percorso di crescita.
“Una delle grandi illusioni dell’amore è l’idea che l’altro possa ‘completarci’. Questa è una trappola pericolosa. Nessuno può completare nessuno. Siamo individui con un’identità che va costruita, giorno dopo giorno, attraverso le nostre esperienze, le nostre scelte e i nostri fallimenti. L’amore non deve annullarci, ma arricchirci. Deve essere un incontro tra due interezze, non tra due metà mancanti.
C’è poi l’aspetto della responsabilità. Amare non è solo un’emozione, ma una decisione. È un impegno che prendiamo verso l’altro, e che ci richiede di essere presenti, di prenderci cura, di dare senza pretendere sempre qualcosa in cambio. La responsabilità nell’amore è quella che ci permette di superare le difficoltà, di restare anche quando sarebbe più facile andarsene.
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Non possiamo, però, ignorare che l’amore porta con sé anche un margine di sofferenza. Amare significa esporsi al dolore della perdita, al rischio dell’abbandono, alla consapevolezza che tutto ciò che abbiamo potrebbe finire. Ma è proprio in questa fragilità che l’amore trova la sua forza. Accettare il rischio dell’amore significa accettare la vita nella sua pienezza, con tutto il suo carico di bellezza e di imperfezione.
L’amore, in fondo, è un’occasione unica per uscire da noi stessi, per entrare in relazione con un’altra persona e, attraverso di essa, con il mondo. È un’esperienza che ci ricorda quanto siamo umani, quanto siamo fragili, e quanto abbiamo bisogno degli altri per dare senso alla nostra esistenza.
Ecco perché credo che l’amore non sia qualcosa da rincorrere o da possedere, ma da vivere. È una scoperta continua, una danza tra due persone che scelgono di camminare insieme, pur sapendo che ogni passo è incerto. Amare, in definitiva, significa accettare la vita in tutta la sua imprevedibilità e imparare, giorno dopo giorno, ad essere più veri, più autentici, e, forse, anche più felici”, in tal modo termina la sua riflessione Umberto Galimberti.
L’amore, nelle sue mille sfumature, ci consente di entrare in relazione con un’altra persona, ed è proprio quell’amore che cura e lenisce qualsiasi ferita, qualsiasi dolore, riempiendo il cuore di gioia e serenità, sulla base di un’autenticità del sentimento che ci appaga, riscoprendo la nostra umanità in una società troppo spesso connotata dalla razionalità della tecnica in cui si assiste ad un vero e proprio appiattimento ed impoverimento emotivo.
Ecco allora l’importanza di ritornare ad emozionarsi, provando sentimenti puri e sinceri capaci di rendere la propria esistenza degna di essere vissuta, alla luce di una felicità che colora ogni istante della nostra vita.
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