Le nuove generazioni devono dunque tenere ben presente un principio fondamentale: nessuno potrà regalargli il futuro ma spetterà a loro, con forza d'animo e determinazione...
Oggi i giovani vivono in un eterno presente dove viene a mancare spesso il dialogo con i genitori. Vivono l'assoluto presente in diretta ventiquattro ore su ventiquattro perché se guardano avanti non hanno un progetto da realizzare. Non hanno un futuro che li attende. A differenza dei loro genitori che hanno vissuto il tempo in cui il futuro rappresentava una promessa. Su tale aspetto Galimberti sottolinea che:
"Manca lo scopo, il futuro non è più una promessa, lo scopo è il futuro, no? E se il futuro non è una promessa perché mi devo impegnare, perché devo studiare e al limite perché devo stare al mondo? Questa dimensione l'hanno recepita molto bene i giovani di oggi e i vari genitori o nonni non devono dire a loro "ai miei tempi" perché "i vostri tempi" erano tempi fortunatissimi rispetto ai tempi dei giovani di oggi." L'arte del vivere diviene sempre più difficile da imparare ed i giovani, ancora privi di esperienza e alla ricerca di una propria dimensione, sembrano non riuscire a comprendere bene quale sia la loro giusta collocazione.
Altra nota negativa è rappresentata dai genitori che spesso diventano sindacalisti dei figli e cercando a tutti i costi di proteggerli, non permettono loro di sperimentare il dolore, la sofferenza, la delusione, e così le nuove generazioni diventano fragili, manipolabili, incapaci di gestire momenti difficili o situazioni avverse che potrebbero manifestarsi nel corso della loro esistenza. Se l'analisi non è delle migliori possiamo comunque asserire che certamente non è il tempo di arrendersi.
I giovani devono prendere in mano la loro vita per inventare il loro futuro e non devono nutrirsi di attese, speranze o auspici. Le nuove generazioni devono dunque tenere ben presente un principio fondamentale: nessuno potrà regalargli il futuro ma spetterà a loro, con forza d'animo e determinazione, costruirlo, plasmandolo in maniera conforme alle proprie passioni, ambizioni, così da realizzare i propri sogni, agendo consapevolmente e responsabilmente.
Ecco allora il messaggio che vuole trasmetterci Galimberti in maniera significativa: non bisogna mai rassegnarsi e occorre agire attivamente, impegnarsi per ciò in cui si crede, riappropriandosi della propria vita, perseguendo le mete tanto ambite, raggiungendo i risultati sperati, senza però alcun tipo di aiuto o facilitazione, ma imparando a far affidamento su se stessi, sulle proprie capacità, comprendendo bene quali sono i limiti ma anche i punti di forza, sperimentano creatività e fantasia, ponendo l'accento sulla propria autostima ed indipendenza, creando le basi per un futuro "promessa" e tralasciando definitivamente l'idea di un "futuro minaccia".
di La Redazione