Si viene giudicati solo sulla base della produttività e dell'efficienza, quali valori fondanti la logica della tecnica, e quindi si finisce per diventare cinici, emarginando l'uomo perché l'uomo è irrazionale...

Occorre soffermarsi, con senso critico, sul fatto che i valori fondanti la nostra società siano profondamente mutati, il futuro non appare più come una promessa ma spaventa, inorridisce, un po' come se non ci fosse più niente in cui sperare, nulla per cui lottare ed in cui credere fermamente, nessun fine da realizzare. Ciò determina il nichilismo: manca lo scopo, manca la risposta al perché, tutti i valori si svalutano.
A tal fine il filosofo, saggista e psicoanalista Umberto Galimberti si esprime in merito in tal modo: "Siamo entrati nell'età della tecnica: l'uomo viene misurato sulla base della sua efficienza e della sua produttività. La tecnica spaventa perché ha una logica disumanizzante che consiste nel fatto che non c'è altra razionalità che non sia quella di raggiungere il massimo degli scopi con il minimo impiego dei mezzi. Solo ciò è razionale, tutto il resto è sovrabbondanza, è insignificanza, è irrazionalità, è perdita di tempo. Hai aspirazioni, hai desideri, hai sogni, hai bisogni, ma non è interessante dal punto di vista della realizzazione degli scopi dell'apparato e quindi mettili da parte ed impara dal tuo computer come devi essere. Il computer che hai davanti non si ammala, non va in ferie, non va in depressione, funziona".
Si viene giudicati solo sulla base della produttività e dell'efficienza, quali valori fondanti la logica della tecnica, e quindi si finisce per diventare cinici, emarginando l'uomo perché l'uomo è irrazionale, l'uomo ama, sogna, progetta, idealizza, immagina e ciò rappresenta solo una perdita di tempo. Quando vai a lavorare devi essere efficiente e produttivo, non interessa a nessuno dei tuoi sogni, delle tue idee, delle tue immaginazioni. "Siamo passati da una società della disciplina dove la colpa, fonte della depressione, era tra permesso e proibito, alla società dell'efficienza dove la depressione origina dall'ansia che deriva da un senso di inadeguatezza, dal non essere all'altezza della situazione", così continua la sua disamina il filosofo.
"La famiglia non funziona più perché nella nostra cultura una famiglia va avanti solamente se lavora padre e madre. È compatibile il modo con cui abbiamo organizzato la società, il lavoro, l'economia, con la crescita dei figli? Secondo me in Occidente non è compatibile", queste le significative parole di Umberto Galimberti. L'unico punto di riferimento per questi giovani ragazzi, in assenza di altre figure educative che possano prendersene cura, sono i genitori che però alla sera ritornano esausti dal lavoro e non riescono a cogliere alcune sfumature dei loro figli, trascurandoli e dedicando loro pochissimo tempo.
Bisogna, pertanto, restituire ai giovani un tempo per essere ascoltati, compresi, per rincorrere i propri sogni, concedendo loro la possibilità di sbagliare ma anche di rimediare ai propri errori, rivalutando l'importanza di prefissarsi degli obiettivi da perseguire, riscoprendo le proprie passioni, ambizioni, inclinazioni, senza mai desistere ma agendo con forza e determinazione, perché quel futuro è nelle nostre mani e non deve spaventarci ma deve fungere da stimolo per agire responsabilmente, prestabilendo degli obiettivi da realizzare, dei sogni in cui credere e per i quali continuare a lottare, senza mai desistere o essere titubanti.
Valentina Tropea