Siamo noi i fautori del nostro destino e siamo noi che possiamo cambiare le cose, senza mai arrenderci, perché anche se la vita può metterci alla prova, sconvolgendo tutti i nostri piani, noi saremo sempre in grado di rialzarci e di reinventarci, ma solo...
Il dialogo con i giovani, ponendo al centro le loro ambizioni, i loro sogni, ma anche le loro difficoltà e preoccupazioni, riveste una speciale importanza. Su tale aspetto pone l'accento il filosofo, saggista e psicoanalista Umberto Galimberti, coglie l'occasione per fornire degli utili chiarimenti in merito alle modalità con le quali approcciarsi alla vita, fungendo da maestro e da guida per tanti ragazzi, spesso semplicemente fragili o incapaci di scegliere consapevolmente.
Al filosofo si rivolge un pittore di ventiquattro anni che, terminati gli studi all'Accademia di Firenze, si è ritrovato a dover aiutare i genitori nella gestione di una piccola società a conduzione familiare per evitare il fallimento. Il giovane Ludovico, nonostante le difficoltà, ha però fatto tesoro della sua esperienza per iniziare a maturare e scegliere consapevolmente e responsabilmente: il giovane ventiquattrenne si è reso conto, infatti, che l'amore ed il rispetto per la sua famiglia rappresentano per lui un valore inestimabile e che il futuro dipende dai suoi soli sforzi, avendo ereditato però dai suoi genitori quell'educazione che gli ha permesso di andare avanti, nonostante le grandi difficoltà riscontrate nel suo cammino.
Il giovane Ludovico ha così compreso come la qualità della vita dipenda dalle sue scelte, dal suo grado di autonomia ed autorealizzazione, essendo ben consapevole che i valori che contano veramente non siano quelli basati sul denaro e sul conseguimento immediato dei risultati, ma quelli che trovano fondamento nella fiducia in se stessi e nella propria forza interiore, così da non essere mai fragili e manipolabili.
Nel rivolgersi al ragazzo, Umberto Galimberti, con estrema chiarezza, fa riferimento ai giovani ragazzi di oggi che non credono più in niente, il loro futuro non appare più come una promessa ma come uno scenario vuoto.
Ecco allora l'importanza di guardare in faccia la realtà e di non rassegnarsi perché la felicità la si ritrova nelle piccole cose, giorno dopo giorno, lottando per quello in cui si crede, senza mai desistere, ma anzi riscoprendo una forza interiore che forse neppure si era mai immaginati di possedere.
Occorre imparare l'arte del vivere, dove a sorprenderci non sono mai le cose, ma il nostro modo di guardarle ed eventualmente di cambiarne il significato, per cui anche una rinuncia, anche una prigione, diventa espressione di libertà.
Ecco allora il messaggio che Umberto Galimberti vuole trasmetterci: possiamo essere liberi anche quando la realtà ci imprigiona. Siamo noi i fautori del nostro destino e siamo noi che possiamo cambiare le cose, senza mai arrenderci, perché anche se la vita può metterci alla prova, sconvolgendo tutti i nostri piani, noi saremo sempre in grado di rialzarci e di reinventarci, ma solo ed esclusivamente se lo vogliamo e se abbiamo imparato cosa significhi essere felici, riscoprendo sempre il lato positivo delle cose, anche nelle situazioni più difficili, quelle in cui sarebbe più semplici chinare la testa ed arrendersi. Occorre, quindi, fare un passo indietro per recuperare quei valori che non passano mai di moda, farli propri, e camminare, solo dopo, in avanti.
di VALENTINA TROPEA