"Per quanto riguarda i percorsi di formazione destinati agli aspiranti insegnanti di scuola secondaria, il ritardo provocherà inevitabilmente un impoverimento dell’esperienza di..."
Ill.mo Ministro Valditara Ill.ma Ministra Bernini, Vi scriviamo quale parte rappresentativa di interessi legittimi collegati alle disposizioni sulle materie di cui agli atti in oggetto (formazione iniziale degli insegnanti e qualità delle competenze dei docenti della scuola) in quanto associazione professionale rappresentativa dei docenti operanti nella formazione degli insegnanti, oltre che associazione impegnata a migliorare il servizio di istruzione e formazione, nonché la condizione professionale degli insegnanti. Da una ricognizione attraverso nostri associati, molti dei quali impegnati nelle selezioni di università e istituzioni AFAM per gli incarichi di tutor coordinatori nei percorsi di formazione iniziale degli insegnanti, e da segnalazioni provenienti dai nostri contatti con atenei e istituzioni AFAM, [da riscontri con studenti specializzandi (con i quali i nostri associati e referenti, titolari di incarichi di docenza di didattica e laboratorio didattico nei corsi di cui all’oggetto, hanno in corso attività di formazione)] rileviamo quanto segue:
con una diffusione estesa a gran parte del territorio nazionale, si riscontrano pesanti ritardi nell’applicazione del Decreto interministeriale 28 dicembre 2023 n. 256, che definisce il contingente e i criteri per la selezione dei docenti della scuola secondaria interessati a svolgere i compiti di tutor nei percorsi abilitanti di formazione iniziale, a.a. 2023/2024; - in diverse università si riscontrano, inoltre, ritardi nella decretazione di nomina dei tutor coordinatori e dei tutor organizzatori nei Corsi di Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria, a.a. 2024/2025, regolati dal Decreto MIUR 8 novembre 2011;
a meno di un mese dall'inizio dell'anno accademico 2024/2025 non si ha notizia dei decreti previsti dal art. 6 del DPCM 4 agosto 2023 necessari per determinare nell’a.a. 2024/2025 l'offerta formativa complessiva delle università e delle istituzioni AFAM commisurata ai fabbisogni, anche su base territoriale, del sistema nazionale di istruzione, in relazione alle tipologie delle classi di concorso; tali decreti sono necessari alle università e alle istituzioni AFAM per l'apertura delle procedure di iscrizione ai percorsi di formazione iniziale destinati agli aspiranti insegnanti di scuola secondaria, a.a. 2024/2025; né, conseguentemente, è stato emanato per l’anno scolastico 2024/2025 un atto dispositivo per determinare i contingenti di personale docente necessari per gli incarichi di tutor coordinatore (similmente a quanto riportato per l’a.s. 2023/2024 nella tabella di cui all’allegato B del Decreto interministeriale 28 dicembre 2023 n. 256).
A integrazione dei tre rilievi di cui sopra si precisa che la situazione relativa all’avvio delle selezioni dei tutor coordinatori nei percorsi di formazione iniziale destinati ai docenti di scuola secondaria è molto differenziata a livello nazionale, presentando di fatto tre distinte situazioni:
a) istituzioni universitarie e accademiche che non hanno ancora bandito le selezioni;
b) altre che hanno emanato i bandi ma hanno ancora in corso le selezioni;
c) istituzioni universitarie e AFAM, un numero in graduale ma lento aumento, che hanno terminato le selezioni e hanno inviato agli U.S.R. competenti per territorio le richieste di collocamento fuori ruolo (tutor in esonero totale) e di modifica del contratto (tutor in semiesonero). Molti Uffici Scolastici, pur avendo ricevuto richiesta dagli atenei, devono ancora procedere agli atti necessari a disporre l’utilizzazione dei docenti tutor (coordinatori), non solo di quelli da utilizzare nella formazione iniziale degli insegnanti secondari, ma in molti casi anche di quelli da utilizzare come tutor (coordinatori e organizzatori) nella formazione iniziale degli insegnanti di scuola primaria e dell’infanzia. Aggiungiamo, infine, che le selezioni dei tutor coordinatori avviate dalle università e dalle istituzioni AFAM, in assenza di una esplicita limitazione nei bandi di selezione, hanno validità quadriennale più un ulteriore eventuale anno aggiuntivo (art. 4 del decreto interministeriale 28 dicembre 2023 n. 256, in assenza del verificarsi della condizione prevista dal comma 3).
Il quadro normativo e procedurale sopra descritto, che si riscontra in prossimità dell’avvio delle lezioni nelle scuole, è certo che genererà una molteplicità di disagi e disfunzioni. Di seguito si elencano quelli che, a parere di chi scrive, rischiano di avere gli effetti più negativi su scuola, università e istituzioni AFAM.
1. Impoverimento dell’esperienza di tirocinio. Per quanto riguarda i percorsi di formazione destinati agli aspiranti insegnanti di scuola secondaria, il ritardo provocherà inevitabilmente un impoverimento dell’esperienza di tirocinio. Com’è noto, infatti, in base a quanto disposto con nota MUR del 14.5.2024 n. 9171, i percorsi (e i tirocini, cui sono giustamente attribuiti ben 20 CFU) per l’anno accademico 2023/2024, dovranno concludersi “entro novembre/dicembre 2024”. Si fa notare che entro tale termine la norma dispone che debba essere conseguito il titolo di specializzazione/abilitazione, è quindi presumibile che il tirocinio debba concludersi anche prima, per dare il tempo agli specializzandi di relazionare sull’esperienza e all’amministrazione dell’ente formativo di acquisire tutti gli atti necessari per l’ammissione all’esame conclusivo. Diventa quindi fondamentale, per i percorsi riferiti all’a.a. 2023/2024, poter avviare le esperienze di tirocinio fin dall’inizio dell’anno scolastico iniziato il 1 settembre. Il tirocinio per essere formativo deve potersi avvalere delle figure di coordinamento e guida dei tutor coordinatori che quindi già oggi dovrebbero essere a disposizione delle università, almeno di quelle che hanno evaso tutti gli atti. Stanti le procedure nelle condizioni sopra citate, è quasi certo che molte situazioni imporranno di comprimere il tirocinio in spazi temporali del tutto inadeguati a farne una esperienza veramente formativa.
2. Incertezze e fragilità nella costruzione dei percorsi. Per tutti i docenti che hanno partecipato alle selezioni e sono in attesa della nomina a tutor coordinatori (e organizzatori nei corsi di Scienze della formazione primaria e dell’infanzia) la ricaduta del ritardo sta comportando incertezza e sta impedendo l’avvio del lavoro con i tirocinanti, a partire dal non poter dare risposte alle richieste che molti di essi stanno già inoltrando alle segreterie degli atenei e delle istituzioni AFAM. Il tutor, infatti, oltre alla progettazione dettagliata del percorso di tirocinio, ha un ruolo di gestione, orientamento, facilitazione, tutoraggio e monitoraggio: punto di riferimento formativo e di crescita per gli specializzandi/abilitandi, che in queste condizioni non può essere svolto in modo adeguato.
3. Disagi e precarietà di prospettive. Sul piano dell’utilizzo del personale assegnatario degli esoneri e dei semiesoneri, i ritardi nelle procedure e nelle nomine che gli USR devono disporre sta generando non pochi disagi all’interno delle scuole e grande preoccupazione nei docenti e negli studenti specializzandi. I candidati vincitori delle selezioni, infatti, che non hanno ancora ricevuto formalmente l’incarico dall’USR di competenza, hanno preso servizio a scuola consapevoli che dovranno lasciare il proprio ruolo in organico al docente supplente che li sostituirà (per tutto l’orario nei casi di esonero totale, per metà orario nei casi di semiesonero).
4. Interruzioni della continuità didattica e frammentazione degli apprendimenti. I primi provvedimenti di esonero, già emanati, dispongono per i tutor coordinatori della scuola secondaria, l’utilizzo fino al 31 dicembre 2024; tale situazione determina alcune conseguenze di notevole disagio: a) i supplenti chiamati a sostituire i tutor coordinatori, oltre a non essere chiamati dalle GPS (a causa della durata dell’incarico, inferiore all’anno scolastico) si vedrebbero interrompere il contratto, abbandonando intorno a metà anno scolastico le classi loro assegnate, che, se i tempi amministrativi opportunamente previsti dalle disposizioni del D.M. 249/2010 e DM 8 novembre 2011 (infanzia e primaria) e del d.lgs 59/2017, del DPCM 4 agosto 2023 e del D. interm. 256/2023 (scuola secondaria) fossero stati rispettati, avrebbero avuto un unico docente per tutto l’a.s.. Va quindi evitata, emanando gli atti necessari, la soluzione di continuità nel servizio dei tutor selezionati tra l’a.a. 2023/2024 (le cui attività sono in scadenza il 31.12.2024, e l’a.a. 2024/2025 che devono poter iniziare già da gennaio 2025. Vale la pena di significare che un provvedimento ad hoc relativo al primo ciclo, di proroga automatica per il secondo ciclo e di utilizzo per l’intero a.s. avrebbe consentito la supplenza dei tutor coordinatori attraverso incarichi annuali individuati attraverso le GPS, con docenti, pur precari, ma in posizione più alta in graduatoria, e scongiurando l’interruzione della continuità didattica per ben tre volte nello stesso anno scolastico. Si fa presente che non si può escludere che per alcune classi di abilitazione la perdita del docente a gennaio potrebbe costringere le scuola a ricorrere all’utilizzo degli interpelli (ex MAD) per individuare supplenti che tuttavia potrebbero essere privi del titolo di accesso all’insegnamento (non laureati). Si aggiunga che ad alimentare il fenomeno di cui a questo punto concorreranno inevitabilmente anche le sostituzioni che si renderanno necessarie per le assenze che gli specializzandi partecipanti ai percorsi da 60 CFU/CFA, assegnatari di supplenze annuali, dovranno effettuare per seguire i tirocini formativi dei percorsi.
Siamo quindi a chiedere, al fine di assicurare adeguate condizioni al sistema di istruzione e formazione, di prevenire i rischi denunciati e garantire qualificate competenze professionali a chi si appresta ad accedere alla professione docente nella scuola, il Vostro autorevole, tempestivo e insostituibile intervento per evitare che si verifichino i danni ipotizzati sopra, parte dei quali purtroppo già inevitabili, soprattutto accelerando l'emanazione degli atti di esonero e semiesonero dei tutor (coordinatori e organizzatori) là dove le richieste siano già state ricevute da atenei e istituzioni AFAM e assicurandosi che vengano con adeguato anticipo emanati gli atti necessari a definire i posti da mettere a bando per i percorsi da 60 CFU/CFA per l’a.a. 2024/2025, così da avviare in tempo le procedure e confermare i tutor anche per i successivi percorsi senza soluzione di continuità nell’incarico, a garanzia del rispetto della continuità didattica nelle classi dei supplenti. Non possiamo fare a meno di esprimere il forte timore, già manifestato in altre precedenti occasioni, che il verificarsi e il protrarsi delle more nell’emanazione di atti necessari a garantire regolarità e continuità alla formazione iniziale degli insegnanti, finisca per rendere più povero il patrimonio di cultura professionale necessario al docente della scuola italiana per insegnare e far apprendere e più difficili le condizioni di lavoro nella scuola. Fiduciosi nella Vostra disponibilità a fare il possibile per intervenire su quanto segnalato e richiesto, restiamo in attesa di un cortese riscontro e porgiamo distinti saluti.
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di LA REDAZIONE
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