Scegliere consapevolmente in ordine al proprio percorso di studi non è semplice soprattutto quando si è adolescenti e spesso ancora alla prese con la scoperta delle proprie attitudini ed inclinazioni...
Scegliere consapevolmente in ordine al proprio percorso di studi non è semplice soprattutto quando si è adolescenti e spesso ancora alla prese con la scoperta delle proprie attitudini ed inclinazioni personali. Al riguardo lo scrittore ed insegnante italiano Enrico Galiano esprime il proprio pensiero in merito alla proroga delle scadenze previste per le iscrizioni degli alunni alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2025/26, sottolineando alcuni aspetti fondamentali riguardanti i giovanissimi.
"Fa sorridere che nell’età in cui devono ancora chiedere il permesso per andare in bagno siano chiamati a prendere una decisione così importante. Spero che al ministero ci sia stata davvero questa riflessione e non più banalmente un intoppo burocratico", queste le parole dello scrittore. Scegliere consapevolmente così precocemente determina sicuramente disorientamento nei confronti dei giovanissimi, spesso ancora incapaci di comprendere bene quali siano le loro abilità e qualità migliori, così da optare per un percorso che possa garantire loro un futuro roseo, senza troppe complicazioni o magari ritrovandosi a svolgere un lavoro che non sia pienamente conforme alle proprie passioni ed ai propri sogni.
Scegliere è sempre molto difficile ma in tal caso appare forse una scelta troppo affrettata ed alle volte anche inidonea alla luce dell'elevato numero di studenti che si iscrivono all'Università ma poi interrompono in corso d'opera il loro percorso di studi.
"Vogliamo fare la scuola all’italiana, orientare a tutti i costi? Allora cominciamo in prima elementare. Orientamento non vuole dire che ti dico dove andare. Etimologicamente significa disporre qualcosa o qualcuno verso oriente, come i templi di fronte al sorgere del sole. È un modo per dirti chi sei, non che lavoro farai. La scuola serve a farti capire cosa vuoi dalla vita", così continua l'insegnante evidenziando il ruolo fondamentale della scuola, senza mai trascurare l'importanza di far prevalere l'essenza di ogni soggetto, al di là del mestiere che si deciderà poi di svolgere concretamente.
"Abbiamo tutti un problema con il futuro. A 13 anni, oggi, di più. Il presente è incerto e il domani insondabile. Tanto vale osare. Una volta si diceva: facoltà umanistica uguale disoccupazione. Invece è proprio lì che si allena il muscolo del pensiero astratto indispensabile per stare a galla in un futuro misterioso. Già adesso il lavoro non si cerca ma si inventa, fra vent’anni lavorerà non chi manda curriculum prestigiosi ma chi mostrerà quel muscolo", queste le parole di Galiano senza alcuna esitazione.
Ecco allora l'importanza della vocazione che vince sul talento.
"Per capire dove si vuole andare spesso è necessario sbagliare strada. Se un figlio di avvocati ha la vocazione per la falegnameria e viene mandato al classico contro la sua volontà fa bene a smettere", in tal maniera si esprime lo scrittore ed insegnante, facendoci comprendere bene l'importanza della vocazione e lo sbaglio che commettono spesso molti genitori imponendo ai loro figli alcune scelte, alcuni percorsi di studi, inconsapevoli di determinare solo delle conseguenze deleterie e di non apportare alcun beneficio.
È necessario, quindi, che i giovanissimi abbiano la possibilità di seguire le proprie ambizioni, i propri sogni, le proprie passioni, senza subire alcun tipo di pressione da parte dei loro genitori, ma alla luce delle loro attitudini e vocazioni, riconoscendo ad ognuno di essi il diritto di scegliere liberamente ed anche di ritornare sui propri passi, nel caso in cui ci si accorga di aver sbagliato strada.
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