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Docenti: uno stipendio in più per 400mila precari, ecco come recuperarlo grazie alle ferie non fruite

"Sulle ferie dei precari non sono più permesse dimenticanze: i dirigenti scolastici che non dovessero invitare il personale supplente, prima del termine del contratto a tempo determinato, a fruire dei giorni di ferie maturati durante il..."


Sulle ferie dei precari non sono più permesse dimenticanze: i dirigenti scolastici che non dovessero invitare il personale supplente, prima del termine del contratto a tempo determinato, a fruire dei giorni di ferie maturati durante il loro servizio, saranno poi costretti a pagarli. A ricordarlo ai capi d’istituto è stato anche l’Aran: “il datore di lavoro – scrive l’Aran - ha l’onere di dimostrare di aver esercitato tutta la diligenza necessaria affinché il lavoratore fosse messo effettivamente in condizione di fruire delle ferie annuali retribuite alle quali aveva diritto (Corte UE 6.10.2018 in causa C-684/16, punti da 45 a 47)”.


La questione riguarda circa 400mila insegnanti precari: sono tutti quelli che hanno avuto quest’anno una supplenza di tipo ‘breve e saltuario’, oppure annuale con scadenza 30 giugno 2024, ma anche fino al termine delle lezioni, e che dovranno essere collocati in ferie nei prossimi giorni al termine delle lezioni. “Qualora questo non avvenisse è chiaro che dovranno essere pagati come lo prevede la Cassazione e la Corte di giustizia europea. Solo che per avere quei soldi, che su una lunga supplenza corrispondono a circa una stipendio in più, dovranno presentare ricorso”, sottolinea Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.

 


Il sindacato Anief ricorda che rimane l’unico sindacato a sostenere con forza che il periodo dopo il termine delle lezioni non può e non deve essere scorporato automaticamente dai giorni di ferie non monetizzabili per i precari: a questa tesi ha aderito recentemente anche la Corte d'Appello di Perugia su ricorso patrocinato dai legali del giovane sindacato Francesco Cerotto, Melissa Cogliandro, Walter Miceli, Fabio Ganci, Giovanni Rinaldi e Nicola Zampieri, confermando anche che in nessun caso il docente a termine potrebbe perdere il diritto all'indennità sostituiva delle ferie per il solo fatto di non avere chiesto le ferie, anche dopo il termine delle lezioni, se non dopo essere stato invitato formalmente e per iscritto dal dirigente scolastico a goderne, con espresso avviso della perdita, in caso diverso, del diritto alle ferie e anche all'indennità sostitutiva (cfr. Cass. sez. lav. n. 1268/2022). I tribunali, come quello di Firenze, che ha assegnato quasi 2.900 euro di risarcimento ad docente che ha presentato ricorso con i legali Anief, ma anche di Parma (che ha risarcito il ricorrente con quasi 4 mila euro) e di Trapani (dove il giudice ha condannato il Ministero a risarcire una precaria con 2.400 euro di risarcimento più interessi) stanno oramai sempre più di frequente seguendo questa visione.



Il giovane sindacato, pertanto, consiglia i lavoratori della scuola, docenti e Ata, che si sono visti sottrarre giorni di ferie ad aderire alla nuova campagna di adesione allo specifico ricorso completamente gratuito: l’obiettivo, fondato, è quello di ripristinare il diritto alla monetizzazione delle ferie non fruite da tutto il personale precario che ha svolto servizio nelle scuole pubbliche con contratti al 30 giugno. È possibile anche da qui chiedere di aderire al ricorso gratuito promosso dall’Anief.




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di LA REDAZIONE




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