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Docenti, "riscatto contributivo degli anni di università" e pensione a 61 anni! Due diritti fondamentali per gli insegnanti. Anief chiede l’intervento del Ministro Valditara

Uno dei nodi da sciogliere, tema ampiamente discusso nel tempo, è la possibilità per i docenti di riscattare gratuitamente gli anni di università...


Uno dei nodi da sciogliere, tema ampiamente discusso nel tempo, è la possibilità per i docenti di riscattare gratuitamente gli anni di università. Un passaggio giusto che permetterebbe a tutti quei docenti che sono in dirittura di arrivo per richiedere la pensione di anticiparne i tempi. Ricordiamo che oggi riscattare gli anni di università, dal punto di vista contributivo, è possibile ma l'operazione richiede un esborso di cifre molto importanti che scoraggiano gli insegnanti. Anief oggi fa un appello al Ministro Valditara per far riconoscere il burnout a scuola e il riscatto gratuito degli anni di formazione. Sono due battaglie che il giovane sindacato porta avanti nel tempo sulle quali bisogna tenere alta l'attenzione.


L’Inail, ricorda Pacifico ( Anief ), conserva un tesoretto di 3 miliardi ma nessuno vuole riconoscere il burnout agli insegnanti per evitare il pensionamento anticipato a 61 anni così come accade per le forze di polizia e i militari.


La professione dell’insegnante non è come molte altre attività, nel corso degli anni è scientificamente provato che comporta in alta percentuale patologie, di tipo fisico ma soprattutto con un impatto nella psiche, per via dell’alto stress correlato all’insegnamento. Poiché è ingiusto e autolesionista, anche pe lo Stato, continuare a fare finta di nulla, il giovane sindacato torna a occuparsi di pensione anticipata per i docenti.


Anief ritiene che “occorre adottare tutti gli strumenti necessari per contenere e monitorare i fenomeni di stress da lavoro correlato anche con lo scopo di evitare nuovi aggravi finanziari a carico del ministero della salute”.

Insegnare logora, e lo Stato deve farsi carico di questo problema crescente: poiché ad oggi si è allargata sempre più la platea di docenti in età avanzata, tanto che oggi due su tre hanno ormai oltre 50 anni, continuare ad ignorare il problema significa non avere rispetto né adeguata tutela per una categoria di dipendenti pubblici e che tra non molto ci ritroveremo con una spesa sociale aggravata, derivante dall’alto numero di dipendenti della scuola colpiti da patologie da lavoro. 

L’Anief ricorda che “le malattie professionali dei docenti che determinano l’inidoneità all’insegnamento nell’80% dei casi presentano una diagnosi psichiatrica”. Ad evidenziare il problema, scrive ancora il giovane sindacato, sono anche gli “studi sullo stress da lavoro correlato e burnout” condotti dal “dott. Vittorio Lodolo D’Oria, ragion per cui risulta indispensabile allargare l’attuale finestra di pensione anticipata”.


Si tratterebbe, spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, di estendere al corpo docente gli stessi trattamenti pensionistici del personale delle forze dell’ordine, allargando l’attuale finestra di pensione anticipata prevista soltanto per militari e professioni assimilate.


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di LA REDAZIONE




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