Ricordiamolo, il disagio economico che i docenti precari vivono è un'ingiustizia. L'assunzione a tempo indeterminato dopo i tre anni di servizio è...
Ricordiamolo, il disagio economico che i docenti precari vivono è un'ingiustizia. L'assunzione a tempo indeterminato dopo i tre anni di servizio è un diritto. Ricordiamo anche che il nostro Stato è tenuto ad osservare tale indicazione normativa pena sanzione.
Il problema del precariato caratterizza sempre più il mondo degli insegnanti, i quali si ritrovano spesso incapaci di provvedere alle esigenze economiche quotidiane poiché senza stipendio già a partire dal mese di Maggio/giugno.
Oggi raccontiamo la storia di Monica Vercelli, insegnante di diritto di 53 anni, la quale, intervistata dalla Stampa, nel denunciare tali condizioni di disagio economico, ha raccontato quanto sia difficile dover affrontare l'estate con la busta paga vuota.
Proprio Monica ha riferito: "È umiliante dover dipendere da mio marito per vivere", e ha poi aggiunto: "Ogni anno si ripete la stessa storia: il Ministero finisce le risorse prima delle vacanze e utilizza i fondi destinati agli stipendi dei precari".
Ed allora, Monica, con le sue parole ci fa riflettere e si fa portavoce di molti altri docenti, i quali saranno costretti ad affrontare l'estate senza busta paga.
“Cerco di limitare gli acquisti, ma sono preoccupata per le ripercussioni che questo può avere su mia figlia”, queste le parole dell’insegnante.
“Ci sono persone che devono pagare mutui, che non hanno lo stipendio di un compagno a cui appoggiarsi, che sono in situazioni davvero critiche. Mi faccio portavoce di tutti: è questo uno Stato di diritto?”.
Si tratta, purtroppo, della triste realtà di chi dedica la propria vita all'insegnamento per poi ritrovarsi a dover chiedere aiuto economico ai propri familiari o ad attingere ai propri risparmi per poter sbarcare il lunario: docenti precari che si ritrovano senza stipendio e senza diritti.
Tutto ciò determina pensieri e preoccupazioni nei docenti, i quali, come la stessa Monica racconta, sono costretti spesso a ridurre le proprie vacanze e a limitare le spese per dedicare tutti gli sforzi e le risorse disponibili ai figli.
Alcuni docenti fanno tanti km per poter svolgere il proprio lavoro, devono anticipare le spese e così non riescono ad arrivare a fine mese; altri devono ricorrere a finanziamenti o a prestiti; altri ancora sono costretti a chiedere aiuto ai genitori e/o alle famiglie; nel frattempo, però, vengono utilizzate le risorse per finanziare progetti, Tutor e quant’altro senza preoccuparsi di risolvere un dilagante problema che da anni affligge la categoria dei docenti precari.
Ma come è possibile che non si riesca ad oggi ad intervenire in maniera decisa per far fronte ad una situazione intollerabile non solo dal punto di vista economico ma anche e soprattutto dal punto di vista della dignità di docenti che dedicano tutti i propri sacrifici all'insegnamento?!
La storia di Monica è solo una goccia in un oceano sconfinato quale quello del precariato, problema sempre più dilagante, che rischia di sfuggire di mano se non verrà affrontato in modo chiaro e definitivo, restituendo dignità a tutti gli insegnanti che credono nei valori della cultura e dell’istruzione.
TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE
di VALENTINA TROPEA
contatti: redazione@ascuolaoggi.it - info@ascuolaoggi.it