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Il Comitato Precari Uniti per la Scuola, associazione che raggruppa insegnanti , scrive, in rappresentanza dei colleghi docenti precari, per esprimere l’esigenza di interloquire con codesta Commissione, evidenziando l’urgenza di fissare una AUDIZIONE con una piccola delegazione di docenti per affrontare la grave questione riguardante gli insegnanti precari con tre annualità di servizio e per discutere la possibilità di una proposta di modifica della formazione e del reclutamento.
I docenti che hanno prestato servizio per almeno tre anni nella scuola pubblica e paritaria rivendicano, per tutti gli aventi diritto, la necessità e la volontà di abilitarsi, ma le disposizioni attuali risultano talmente stringenti da escludere di fatto gli interessati dall’accesso ai corsi a loro deputati (sia da 30 cfu che da 60 cfu) a causa dei pochissimi posti messi a disposizione dalle università, e quindi del numero chiuso. I pochi che riusciranno ad accedere saranno costretti a svolgere lezioni in presenza e tirocinio a centinaia di chilometri dalle rispettive residenze.
Purtroppo altre categorie, che non necessitavano di abilitarsi nell’immediatezza, sono invece state agevolate con corsi semplificati, attivati prioritariamente, per abilitarsi su ulteriori classi di concorso, a numero illimitato, totalmente on line, e senza alcun tirocinio. Queste categorie (docenti di ruolo, già abilitati e specializzati su sostegno) hanno potuto già inserirsi I fascia nelle GPS che si sono aggiornate nel 2024. Per questo il Comitato Precari Uniti per la Scuola ha formulato proposte alternative altrettanto efficaci per combattere il precariato, come ad esempio il doppio canale di reclutamento, da attuarsi non prima che si sia realizzato il riallineamento della I fascia GPS, poiché alla più estesa platea di interessati è stata negata di fatto la possibilità di accedere all’abilitazione e pertanto ne risulterebbe svantaggiata.
Quindi ai precari storici va garantita la possibilità di abilitarsi e riconosciuta la legittima posizione nelle graduatorie prima dell’inizio di un processo di assunzioni da GPS.
Alla luce di quanto esposto, e in considerazione della rischiosa posizione dell’Italia in merito alla procedura di infrazione per abuso di contratti a termine, all’esame della Corte di Giustizia Europea per l’accertamento formale dell’inosservanza della normativa comunitaria, che esporrebbe il nostro Paese al pericolo concreto di sanzioni ai danni dell’intera collettività, il Comitato ritiene che sia un dovere morale per tutti, ancor prima che professionale, pattuire un appuntamento per valutare le proposte di modifica del D.Lgs. n.59 del 2017 già avanzate al Ministero dell’Istruzione e del Merito nei mesi scorsi.
di CLAUDIO CASTAGNA
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