Pittoni: "il vincolo incide negativamente sull'equilibrio familiare ed economico di migliaia di insegnanti (che arrivano anche a rinunciare al ruolo), senza garantire agli studenti il suo obiettivo: la continuità didattica"
In una situazione molto calda che vede l'avvio dei percorsi per conseguire l'abilitazione docenti, lo svolgimento del concorso e, nella prossima primavera, l'aggiornamento delle GPS, Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, torna su un tema molto caro ai docenti che lavorano lontano da casa: superamento del vincolo di permanenza in territori lontano da casa.
Pittoni ancora una volta pone l'accento sul vero nodo da sciogliere che è la situazione di precarietà che vive il sistema di istruzione italiano. Non è possibile, anno dopo anno, rivedere sempre le stesse scene: classi senza docenti ( in alcuni casi per mesi dall'inizio della scuola), classi che vedono supplenti susseguirsi uno dietro l'altro su una stessa materia. Quindi una mancanza di continuità didattica. Una situazione che crea un danno all'istruzione italiana. Una perdita di tempo che non può essere recuperato. Situazione dovuta alla precarietà ma anche al vincolo di permanenza che di per sè incide negativamente sull'equilibrio di migliaia di famiglie. Alcune volte si rifiuta addirittura il ruolo oppure ci si imbatte in situazioni di difficile gestione.
Sulla pagina Facebook del senatore Mario Pittoni, Responsabile Dipartimento Istruzione Lega, già Presidente Commissione Cultura Senato, si legge che "Contro l'imposizione ai docenti del vincolo di permanenza (che a mio avviso per essere efficace dovrebbe invece basarsi su incentivi) ci battiamo da prima che fosse approvato dal centrosinistra per volontà dell'allora sottosegretario Lucia Azzolina.
Incide infatti negativamente sull'equilibrio familiare ed economico di migliaia di insegnanti (che arrivano anche a rinunciare al ruolo), senza garantire agli studenti il suo obiettivo: la continuità didattica.
E ancora continua Pittoni - ho convinto io il ministro Patrizio Bianchi almeno a ridurlo da cinque a tre anni, riottenendo pure l'assegnazione provvisoria, purtroppo non interprovinciale per l'impuntamento del solito centrosinistra. Di conseguenza non è alla mia pagina che vanno indirizzati gli appelli degli interessati al superamento del vincolo (spesso a commento di post che non c'entrano nulla). In tempi di Pnrr serve il via libera europeo e, come ho più volte ricordato, è a questo che si lavora in primo luogo".
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di ISABELLA CASTAGNA
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