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Docenti e Ata supplenti “brevi” senza stipendio, è inammissibile. Se i compensi non arriveranno entro pochi giorni scatteranno diffide e messe in mora

"Centinaia di supplenti brevi del mondo della scuola non stanno percependo un solo un centesimo del loro stipendio"



Anche in estate il sindacato è costretto a denunciare ritardi nell’assegnazione degli stipendi dei precari della scuola lavorativamente più fragili: si tratta dei supplenti, insegnanti e personale Ata, che dopo avere sottoscritto nella parte finale dell’anno scolastico contratti di tipo breve e saltuario attendono ancora di ricevere il loro compenso. Lo denuncia oggi la stampa nazionale: “centinaia di supplenti brevi del mondo della scuola – scrive Il Fatto Quotidiano - non stanno percependo un solo un centesimo del loro stipendio”.



Il Ministero dell’Istruzione, tramite Jacopo Greco, capo dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale, rassicura i diretti interessati sostenendo che si tratta di “ritardi nei pagamenti causati da variazioni giuridiche relative al numero di assenze, malattie, o altre circostanze che hanno richiesto una ridefinizione del monte giorni da liquidare” e che “verranno pagati con la prossima emissione nell’ambito delle risorse disponibili”.



Da Terrasini (Palermo), Marcello Pacifico, appena riconfermato presidente nazionale Anief per acclamazione durante il IV Congresso nazionale del giovane sindacato, ricorda che “i pagamenti degli stipendi del personale rappresentano un diritto prioritario cui solo eccezionalmente l’amministrazione può venire meno. La regolarità con cui si stanno accavallando i ritardi di pagamento dei compensi del personale non è ammissibile.



Ricordo che spesso i supplenti della scuola per svolgere il loro servizio sono costretti ad affrontare lunghi viaggi, con spese non indifferenti di vitto e alloggio: è inammissibile che debbano ricorrere a parenti e amici per affrontare questi costi perché i loro stipendi non arrivano. Questa situazione deve rimanere un’eccezione e invece sembra sempre più la regola”.



Anief, pertanto, invita coloro che si trovano in questa spiacevole situazione ad attendere ancora qualche giorno. Se gli stipendi arretrati non dovessero essergli accreditati, sarà inevitabile produrre apposito ricorsi, con il supporto del sindacato, con contestuale ricorso alla diffida o messa in mora: a questo scopo, Anief invita chi attende da tempo il pagamento dei servizi svolti di rivolgersi alla sede sindacale più vicina. Infine, il sindacato ricorda di controllare anche se negli stipendi siano presenti le voci Rpd e Cia, nonchè i pagamenti delle ferie non godute: in caso contrario Anief invita il personale precario a presentare apposito ricorso per recuperare tali somme indebitamente sottratte.



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di LA REDAZIONE




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