"Per quanto riguarda l’obbligo scolastico, dovremmo anticiparlo e posticiparlo a 18 anni, ma..."
Nel pomeriggio di ieri, 15 gennaio 2025, Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, è intervenuto nel corso dell’incontro organizzato dal Pd “Per una pedagogia politica, una conoscenza diffusa, una proposta condivisa”. Presenti all’incontro Elly Schlein e Irene Manzi.
Il leader del sindacato rappresentativo Anief ha affermato che “lo ius scholae deve essere garantito, la scuola è il primo momento di creazione del senso civico, come cittadini del nostro paese. Bisogna mettere e investire le risorse:
abbiamo l’insegnamento italiano per stranieri ma non abbiamo inserito l’organico. Per quanto riguarda l’obbligo scolastico, dovremmo anticiparlo e posticiparlo a 18 anni, ma sono necessarie ancora una volta le risorse: per tutto questo ci vuole la previsione di un organico adeguato”.
“Sull’autonomia differenziata, siamo stati l’unico sindacato che si è costituito in Consulta come amicus curiae e dunque abbiamo fatto questa battaglia contro l’autonomia differenziata e vediamo cosa succede. Il dimensionamento è una discriminazione territoriale; la
cosa che fa rabbia è che quando è stato scritto il Pnrr, è stato detto che bisognava intervenire sui divari territoriali, assegnando organici in base a situazioni emergenziali; ciò è stato tradotto con il dimensionamento, che è un’errata traduzione del Pnrr. L’Euopa non ci diceva questo, bisognava prevedere secondo il Piano organici diversi da distribuire nel territorio, non tagliare i posti.
Sul reclutamento, abbiamo denunciato l’Italia al Parlamento europeo e siamo arrivati al Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, tutte cose che hanno portato la
Commissione europea quest’estate a deferire l’Italia: bisogna assumere gli idonei ai concorsi e i precari che da anni lavorano nelle nostre scuole. Esigiamo la parità di trattamento tra personale di ruolo e precario”, ha continuato Marcello Pacifico.
“C’è una parola importantissima inserita da Togliatti e De Gasperi ed è Lavoro: siamo pienamente convinti che il lavoro si misura con stipendi adeguati”, ha concluso il sindacalista autonomo.
di LA REDAZIONE