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Docenti e ATA, per il nuovo contratto servono aumenti importanti, per Anief se ne deve parlare in sede di sequenza contrattuale perché il tema è centrale

“Bisogna dare i giusti arretrati a personale di ruolo e precari – aggiunge Pacifico – per poi trovare le risorse per coprire il restante 50% dell'inflazione registrata e quindi..."

“Per arrivare alla firma del nuovo contratto, il Ccnl 2022-24 di Istruzione, Università e Ricerca, prima di tutto bisogna utilizzare gli 8 miliardi stanziati per recuperare 3 mila euro di arretrati e dare aumenti quattro volte quelli previsti come anticipo di quelli dati per l’indennità di vacanza contrattuale relativa al triennio 2022-2024 e di cui si dovrebbe parlare anche in sede di sequenza contrattuale del precedente Ccnl 2019-21”. Lo sostiene Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.


L’organizzazione sindacale Anief, dopo la positiva risoluzione dello scorso gennaio che portato al contratto di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21, da alcune settimane ha ripreso il confronto sulla sequenza contrattuale e ribadisce che preliminarmente all’avvio della trattativa del nuovo Ccnl serve più di qualcosa. “Bisogna dare i giusti arretrati a personale di ruolo e precari – aggiunge Pacifico – per poi trovare le risorse per coprire il restante 50% dell'inflazione registrata e quindi per aggiornare tabelle e livelli professionali e garantire la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo, senza dimenticare indennità di trasferta e di burnout e di abuso dei contratti a tempo determinato”.


Marcello Pacifico reputa importante che “si tutelino mensilmente le retribuzioni dei lavoratori rispettando la legge applicando una indennità di vacanza contrattuale in linea con quanto previsto dalle norme vigenti: da una prima stima, rispetto alla proposta dei 160 euro di aumento, mancano ancora quattro volte i soldi di arretrati a dicembre, pari a migliaia di euro, e quattro volte di aumenti mensili, pari a 240 euro mensili. Per questo motivo - conclude il sindacalista - i nostri ricorsi rimangono in vita e, anzi, vengono rilanciati”.





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di LA REDAZIONE




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