Pacifico: " Sapere che d’ora in poi un genitore può contare sulla possibilità di usufruire del congedo parentale a ridosso dello stesso e che può annualmente ricongiungersi al figlio con meno di 12 anni, partecipando alla mobilità, oltre che accudirlo o accompagnarlo per tre volte l’anno senza perdere un euro, è un risultato non da poco"
Il nuovo contratto di Istruzione, Ricerca e Università 2019-21, ha portato benefici non indifferenti ai lavoratori genitori con figli adolescenti o in tenera età. Ad iniziare da coloro che hanno figli fino a 12 anni potranno godere, infatti, del trasferimento di sede o dell’assegnazione provvisoria anche se neo immessi in ruolo, senza quindi incappare nei vincoli al momento imposti a tutti gli altri.
Inoltre, sempre il Ccnl 2019-21 sottoscritto il 18 gennaio all’Aran, prevede anche una sensibile riduzione del periodo di preavviso per inoltrare la richiesta di fruizione del congedo parentale passando da 15 a soli 5 giorni. Viene poi da sé che i genitori con figli, all’occorrenza, potranno utilizzare nel corso dell’anno scolastico anche i tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari, da documentare anche tramite autocertificazione: un altro diritto centrato grazie all’azione caparbia dell’Anief in sede di contrattazione sempre all’Aran.
“A chi sostiene che si tratta di opportunità minimali – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ricordiamo che non è così, semplicemente perché finora nei contratti collettivi nazionali di Istruzione, Università e Ricerca questi tipi i diritti non erano contemplati. Sapere che d’ora in poi un genitore può contare sulla possibilità di usufruire del congedo parentale a ridosso dello stesso e che può annualmente ricongiungersi al figlio con meno di 12 anni, partecipando alla mobilità, oltre che accudirlo o accompagnarlo per tre volte l’anno senza perdere un euro, è un risultato non da poco.
È fuori di dubbio che la presenza dell’Anief al tavolo di confronto con l’Anief ha dato impulso decisivo perché si arrivasse a questo genere di risultati con effetti diretti sulla professionalità e sulla sfera personale-familiare dei lavoratori, a partire da quelli più bisognosi come i genitori, ma anche tutte le donne e coloro che hanno affetti da accudire”.
di LA REDAZIONE
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