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Docenti e ATA, aumentano gli stipendi? Il 4 luglio Valditara incontra i sindacati per presentare l'atto di indirizzo del nuovo CCNL. Firma entro fine anno

Aggiornamento: 24 giu

"Eppur si muove si muove" anche sul rinnovo contrattuale 2022-24 del comparto Istruzione, Università e Ricerca: in attesa della convocazione da parte dell’Aran, giovedì 4 luglio i sindacati rappresentativi sono stati convocati...


Qualcosa si muove anche sul rinnovo contrattuale 2022-24 del comparto Istruzione, Università e Ricerca: in attesa della convocazione da parte dell’Aran, giovedì 4 luglio i sindacati rappresentativi sono stati convocati dall’amministrazione per l’illustrazione delle novità contenute nell'atto di indirizzo da parte direttamente del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Prende dunque corpo la realizzazione del percorso che nelle intenzioni dello stesso Ministro dovrebbe portare all’approvazione del Ccnl 2022-24 entro la fine dell’anno solare.


Già in primavera, Valditara aveva dichiarato che era “pronto l’atto di indirizzo per il nuovo contratto” aggiungendo che l’amministrazione “intende eliminare il docente incentivato, che la Commissione Europea ci ha dato ampi margini” e che si intende “valorizzare invece” le figure del “docente tutor e orientatore”. In quell’occasione, il sindacato Anief, protagonista attiva nell’arrivare all’approvazione, lo scorso 18 gennaio del contratto di Istruzione, Ricerca e Università 2019-21, aveva giudicato con animo positivo l’annuncio, specificando però anche che “preliminarmente all’avvio della trattativa serve più di qualcosa”.



“Ancora prima del confronto sull’atto di indirizzo dell’ultimo triennio – ribadisce oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – sarebbe bene che chi ha le responsabilità di gestire il personale della scuola tuteli mensilmente le retribuzioni dei docenti e degli Ata rispettando la legge in vigore: ciò significa introdurre l’indennità di vacanza contrattuale piena che riesca a tenere testa all’inflazione che negli ultimi anni è aumentata del 16%. Quindi, rispetto alla proposta dei 160 euro di aumento, più volte annunciata dal Ministro, mancano ancora migliaia di euro di arretrati e aumenti mensili quadruplicati, che corrispondono ad altri 240 euro ogni trenta giorni. Per questo motivo, i nostri ricorsi rimangono in vita e, anzi, vengono riproposti”.


“Certamente – continua Pacifico – il rinnovo contrattuale 2022-24 dovrà migliorare quello passato anche dal punto di vista organizzativo e normativo: ci siamo posti diversi obiettivi da raggiungere, sia per valorizzare il personale, introducendo ulteriori figure professionali e forme di carriera, sia migliorando le norme a tutela dei diritti dei lavoratori docenti e Ata, sia incentivando di più i lavoratori, con indennità finalmente adeguate, ricordando sempre che occorre pareggiare almeno l’inflazione e ripartire poi con un aumento che si possa denominare tale: diritti da salvaguardare, professionalità da tutelare e stipendi da incrementare rimangono delle priorità assolutamente da centrare”, conclude il presidente nazionale Anief.

Conti alla mano, i 5 miliardi e mezzo stanziati per il rinnovo del contratto 2022-2024 serviranno a malapena per recuperare l’indennità di vacanza contrattuale dell’ultimo biennio rimasto scoperto. Occorrono, pertanto, almeno altri 10 miliardi per pareggiare gli stipendi all’inflazione. Il sindacato Anief continuerà a proporre al personale di ruolo e precario appositi ricorsi così da recuperare finalmente quell’indennità di vacanza contrattuale che altrimenti rimane assegnata solo in parte.


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di LA REDAZIONE




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